La missione criminale del duo Massa-Liori
Il commercialista si attrezzava per ottenere i domiciliari in caso di arrestoSiccome farò i domiciliari, vorrei evitare di farli in compagnia di tutti gli altri soggetti di questa vicenda perché poi mi creano il problema della reiterazione del reato. Io ho bisogno che questo ufficio che c'è lì non abbia niente a che vedere con le attività aziendali. Sono stato chiaro?
Così il commercialista ligure Claudio Marcello Massa, lo scorso 4 maggio, istruisce in una telefonata una sua collaboratrice (una certa Silvana). L'intento è chiaro: attrezzarsi perché non ci siano ostacoli alla concessione dei domiciliari in caso di arresto.
Massa: ci sono dei problemi. Chi li ignora o è cretino o è superficiale. Da domani non voglio più nessuno che venga lì.
Silvana: devo portare fuori ogni carta che ci sia nell'ufficio?
Massa: ma non esiste perché a casa mia io posso fare qualunque cosa. Tu devi portare solo le cose che riguardano il lavoro tuo...
Non solo. In un'altra telefonata (22 aprile 2010) con Antonangelo Liori, Massa nonostante la situazione di crisi, anche di liquidità, conclamata, continua a costituire disponibilità extracontabili (definite “fondino”).
Massa: c'è un fondino...abbiamo ritirato quel coso, lo tengo di riserva, però te li puoi prendere senza problemi.
Per i magistrati laziali Cascini, Ielo e Loy che hanno richiesto le misure cautelari, e secondo il gip Tamburelli che le ha firmate, Massa e Antonangelo Liori «sono gli autori dei più gravi illeciti di bancarotta». Non solo. Spicca anche l'insensibilità e l'arroganza, come nella telefonata tra Antonangelo Liori e il fratello Sebastiano.
Antonangelo: siamo l'unica azienda italiana ad avere eliminato i sindacati con le mani dei sindacati. In un incontro con i sindacalisti Cgil, Cisl e Uil ho detto: se fallisce Agile io continuo ad avere la mia macchina, il mio autista, il mio elicottero, la mia villa...tutto uguale e loro non ce l'hanno un lavoro...punto...questa è la storia.
Per il giudice gli indagati (riconducibili all'area operativa delle società appartenenti al gruppo Omega) hanno interessi comuni e svolgono azioni studiate e concordate, muovendosi «secondo una regia unica». Vengono definiti spregiudicati, tanto da arrivare a contattare uno dei custodi nominati dal giudice fallimentare nella procedura Agile o a produrre documenti falsi. Nonostante la crisi di Omega, sia Antonangelo Liori che Massa hanno avviato nuove trattative. Liori, è spiegato nell'ordinanza, arriva a intraprendere «nuove attività imprenditoriali in Romania e con diversi soggetti con precedenti per bancarotta, truffa, falso». La coppia Liori-Massa il 22 marzo 2010 ha costituito la società Italcontact group, con sede a Roma, intestando le quote del capitale a un personaggio già denunciato per associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio. Insomma, il fallimento di Agile non sarebbe stato un episodio eccezionale dovuto all'incapacità imprenditoriale, ma una vera e propria « mission di natura criminale perseguita dal gruppo Massa-Liori».
La ricerca spasmodica di affari poco chiari emerge in un'altra telefonata del 5 maggio tra Silvana (la collaboratrice di Massa) e Salvatore Riccardo Cammalleri, amministratore unico e procuratore di Agile, anche lui in carcere.
Silvana: avete una società che non sia riconducibile a noi per Massa?
Cammalleri: se è per oggi, no.
Silvana: mando un contratto che sto facendo a Massa con Liori così può capire. L'importante è che non sia riconducibile con le altre
Cammalleri: per farlo ci vogliono tanti soldi. Chi devo far arrivare per far firmare il contratto?
Silvana: non deve essere riconducibile e non deve avere il codice fiscale italiano.
Cammalleri: per questa operazione ci vuole un po' di tempo.
Sull'argomento interviene direttamente Antonangelo Liori.
Liori: mi servono due società di capitali inglesi.
Cammalleri: per versare ci vogliono i conti correnti aperti e questo mi blocca.
Liori: le società devono essere inglesi, società pulite, da finanziare.
M. V.