Lui che ha sempre considerato l’Isola una sorta di “buen retiro”, un luogo dove trovare pace e privacy lontano dalla vita imprenditoriale e politica e dalla frenesia dei palazzi e degli uffici di Roma e Milano.

Il suo posto del cuore è stato, naturalmente, Villa Certosa, residenza da 4.500 metri quadrati con un parco di 120 ettari nei pressi di Punta Lada, a Porto Rotondo, meta preferita di riposo e relax, dove il Cavaliere negli anni ha ospitato anche capi di Stato e di governo, come George W. Bush, Tony Blair, Vladimir Putin, Josè Zapatero e Josè Maria Aznar.

Le foto del soggiorno di quest’ultimo in Costa Smeralda fecero il giro del mondo, per l’intrattenimento organizzato dall’istrionico Cav, che bandana bianca in testa improvvisò, con il fido Apicella alla chitarra, alcune canzoni della tradizione popolare italiana.

Una fortezza – Villa Certosa – quasi impenetrabile agli occhi indiscreti. Quasi, perché qualcuno ci riuscì: il fotografo Antonello Zappadu, che catturò decine di scatti di ciò che vi succedeva all’interno, raccolti in un libro intitolato: “Vi presento Berlusconilandia”.

Un volume, disse proprio Zappadu nel 2019,  «che oltre ai processi mi è costato perquisizioni, sequestri di computer, schede fotografiche e vario materiale. Ma l’ho fatto per quello stramaledetto ideale nel riferire sempre la verità, sempre in prima fila, come un bravo giornalista deve fare, anche a costo di farsi del male».

Ma il rapporto tra Silvio Berlusconi e la Sardegna è stato segnato anche dai ripetuti bagni di folla in occasione delle campagne elettorali: dalle politiche alle regionali, passando per le amministrative, più e più volte il Cavaliere ha percorso l’Isola da nord a sud, partecipando a comizi e convegni, tra foto ricordo, applausi e contestazioni.

Senza farsi mancare i “blitz” a sorpresa, come a Cagliari, nel quartiere di Pirri, per assaggiare una delle paste del bar Mariuccia, accompagnata da caffè, sorrisi e strette di mano.

(Unioneonline)

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