Dal 1889 al 2009: un lungo cammino che il giornale oggi vuol celebrare insieme ai suoi lettori. Il volume di quasi 300 pagine ricostruisce i 120 anni de L’Unione Sarda, ricordando personaggi, vicende, retroscena e curiosità che dalla cronaca sono passati alla storia. Agli scritti dell’autore-curatore - corredati da numerose e rare fotografie d’epoca - si affiancano i saggi di tre noti studiosi: Paolo Fadda descrive la Cagliari di fine Ottocento, Laura Pisano i giornali e i giornalisti dello stesso

periodo e Stefano Pira, infine, propone la sintesi di quanto L’Unione Sarda ha documentato, giorno dopo giorno, seguendo gli avvenimenti cittadini, isolani, dell’Italia e del mondo. Data l’attesa per il volume celebrativo, l’Ufficio diffusione suggerisce di prenotare le copie presso i propri edicolanti.

IL LUNGO CAMMINO DEL GIORNALE

Carissimi genitori, vi ho pregato diverse volte d’inviarmi l’Unione Sarda, voi non mi potete dare nessuna notizia intorno a Cagliari...vi prego ogni tanto inviatemelo». Chi scrive è il giovanissimo sottotenente degli alpini Efisio Atzori che nelle lettere dal fronte sollecita i familiari a spedirgli, con i generi di prima necessità e qualche soldo, anche il quotidiano della sua città. Siamo nel gennaio del 1916, in piena prima guerra mondiale. Dopo qualche giorno gli risponde in italiano sgrammaticato il fratellino di otto anni Mario: «Caro Efisio, il giorno dei re magi o spedito l’Ugnone ed anche oggi... L’ugnone Sarda te lo inviero quando posso...». Il 28 settembre Efisio morirà in combattimento sullo Stelvio. Le lettere, ritrovate e pubblicate dalla famiglia che all’epoca abitava nel popolare rione di Villanova, dimostrano l’attaccamento dei soldati sardi in trincea al quotidiano locale, unica fonte per sapere i fatti della terra lontana.

INTERNET. Cambiano scenari e tempi, ma L’Unione Sarda è ancora un ponte unico tra gli eventi che accadono in Sardegna e il resto del mondo. Nel 1994 il quotidiano, primo tra tutti in Italia, entra nel web ancora in gran parte sconosciuto. Sono i primi esperimenti di giornale on line: ogni notte nella redazione di viale Regina Elena un tecnico inserisce su internet le pagine de L’Unione Sarda. La domenica, però, fa il meritato riposo. Fioccano centinaia di e-mail di protesta da tutto il mondo.

Sono soprattutto sardi, ma non solo loro, che si lamentano perché non possono leggere i risultati dei campionati di calcio. Una e-mail arriva persino dalla base scientifica italiana nel Polo Sud. L’allora editore Nicola Grauso capisce l’importanza di avere il giornale sempre "on line" e così i tecnici riescono ad automatizzare il procedimento di inserimento nella rete. È un passo fondamentale. Il nuovo editore Sergio Zuncheddu, che rileva il gruppo L’Unione Sarda- Videolina nel 1999, intuisce che il futuro dei media è sul web e punta tutto sulla multimedialità.

IL GRUPPO. Oggi il gruppo vanta un dinamico portale che diffonde notizie 24 ore non stop, approfondimenti, e consente di sfogliare il giornale cartaceo per abbonamento o gratuitamente dopo le 12. «Il portale è diventato un canale pubblicitario importante, collegato con giornali e concessionarie di pubblicità nazionali », spiega Pier Vincenzo Podda, amministratore delegato e direttore generale del quotidiano che, per quasi mezzo secolo, lo ha visto impegnato in tutti i settori. L’Unione Sarda ha le sue basi proprio sulla professionalità di chi ci lavora: giornalisti, poligrafici, tecnici informatici, esperti della diffusione e dipendenti.Oggi oltre 200 sono all’opera tra la sede di via Regina Elena e il centro stampa di viale Elmas.

Il duraturo successo dell’Unione Sarda - come racconta il libro oggi in edicola - è legato ai suoi uomini e soprattutto agli imprenditori che nel corso della lunga vita lo hanno gestito nei momenti felici e in quelli difficili. Il gruppo dei fondatori che facevano capo al parlamentare liberale

Francesco Cocco Ortu aiutano il giornale a superare gli anni drammatici della Prima guerra.

È il 1920 quando viene ceduto a Ferruccio Sorcinelli, aretino trasferitosi a Sassari nel 1901 per dirigere la Banca d’Italia. Presto fonda una sua banca e con grande spirito imprenditoriale si lancia in

attività industriali. Si dà alla produzione di tabacchi, ma la ricchezza arriva con le miniere di Bacu Abis che riforniscono l’industria bellica. Sotto la sua guida il giornale conosce un forte sviluppo. È un fascista convinto e della prima ora. Utilizzerà il giornale per sposare la sua linea, anche contro i vertici del Fascio cittadino. L’Unione Sarda viene messo sotto sequestro per un mese.

Sorcinelli muore nel 1925 a soli 54 anni. Il quotidiano passa ai numerosi figli che manterranno la proprietà totale o di quote societarie per mezzo secolo. In questi anni un ruolo importante lo ebbe il noto commercialista Andrea Borghesan che aiutò i Sorcinelli a gestire con oculatezza l’azienda risorta dalle rovine della guerra e cresciuta negli anni Cinquanta sino a diventare un giornale moderno.

CARLO FIGARI
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