Mattoni in terra cruda e altri materiali da impiegare per costruire edifici a basso consumo energetico. Si chiama bioedilizia e potrebbe essere la nuova vita di quella che è stata fino all’anno scorso la fabbrica della lana di roccia, della danese Rockwool, un’ottantina di dipendenti nello stabilimenti di Sa Stoia, periferia di Iglesias.

A cimentarsi nell’impresa di fare rinascere la fabbrica morta e sepolta sarà la Cooperativa sociale San Lorenzo, nata da una costola della Casa Emmaus che oggi conta 200 dipendenti e opera in molteplici settori, dall’edilizia alla falegnameria, dal giardinaggio alla produzione di infissi operando anche nell’inserimento di persone che scontano pene in esecuzione esterna.

Il progetto della San Lorenzo è, appunto, quello di rilevare la fabbrica, installare nuove apparecchiature e incominciare a produrre materiali per la bioedilizia assumendo anche una parte dei dipendenti ex Rockwool.

«Quando Rockwool ha deciso di chiudere per delocalizzare ci siamo posti il problema di come andare avanti - spiega il presidente Giuseppe Madeddu - perché la San Lorenzo, con la fabbrica di lana di roccia è cresciuta occupandosi di tutto ciò che riguardava la movimentazione delle merci». Quell’attività assicurava occupazione a 22 operai impegnati a ciclo continuo, ossia 24 ore su 24 tutti giorni dell’anno. La cooperativa faceva parte dell’indotto, le attività collegate in qualche modo all’attività dell’azienda madre. Chiusa la Rockwool veniva meno il lavoro.

Ad affiancare la San Lorenzo ci sarà un imprenditore veneto impegnato da anni nella produzione di manufatti per la bioedilizia. «Le norme europee ormai spingono verso la produzione di materiali che consentano un massimo risparmio energetico - aggiunge ancora Giuseppe Madeddu - è chiaro che davanti a questo scenario che, prima o poi, vedrà l’inserimento di prodotti con queste caratteristiche anche nei capitolati d’appalto, spingersi verso una produzione di questo tipo diventa importante». Quanto al personale, all’interno della nuova fabbrica dovrebbero trovare occupazione una trentina di persone.
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