Alla fine non se ne farà nulla. L’idrogeno arriverà in Sicilia, per poi raggiungere – attraverso la Penisola – il Vecchio Continente. La Sardegna verrà tagliata fuori nonostante, per una volta, l’infrastruttura fosse lì, già imbastita come l’abito della festa: il Galsi. Ora, di quel progetto tradito, che avrebbe potuto trasportare dall’Algeria nell’Isola 2 miliardi di gas all’anno (sui dieci complessivi), resta giusto qualche numero a tratteggiare primati che ci sarebbero potuti essere e che non ci saranno.

Le dichiarazioni della premier Giorgia Meloni, due anni fa dopo l’accordo di Algeri, avevano illuso sulla rinascita del Galsi, che con 2.885 metri di profondità sarebbe stato il metanodotto più profondo del mondo. Ma il perfezionamento dell’accordo South2 tra i Governi di Italia e Algeria butta giù dalla torre la Sardegna a vantaggio della Sicilia. E la politica si affanna a cercare le responsabilità.

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