Si è visto dare torto anche dalla Cassazione Giovanni P., l'imprenditore sardo che, con l'intento di creare una parodia di "Striscia la notizia", aveva registrato l'indirizzo internet "www.striscialanotizia.net" presso la Registration Authority americana.

Per i giudici, il tg satirico è in tutto e per tutto un marchio di impresa al quale corrisponde il dominio "www.striscialanotizia.it" e nessuno lo può utilizzare per guadagni o profitti che confondono le idee ai consumatori, per esempio tramite assonanza, e che invece sono solo "specchietti per le allodole".

La Suprema Corte ha quindi vietato all'imprenditore l'utilizzo del dominio, esclusiva di Reti Televisive Italiane, e lo ha condannato a pagare 7.200 euro alle emittenti.
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