In merito alla notizia lanciata alcuni giorni fa dal consigliere regionale Marco Tedde sul pericolo che le grotte sarde finiscano nella tagliola della Direttiva Bolkestein, il gruppo consiliare di Forza Italia ha depositato oggi una circostanziata interrogazione (primo firmatario proprio l’ex sindaco di Alghero Tedde), con la quale si sollecita la Giunta regionale a promuovere in tempi brevissimi ogni necessario procedimento amministrativo e ogni opportuna interlocuzione col Governo al fine di escludere l’applicazione della Direttiva Bolkestein dal futuro affidamento delle grotte sarde.

Interrogazione che indica all'Amministrazione regionale le soluzioni normative da utilizzare al fine di non mettere a rischio con uno sfruttamento intensivo questi straordinari beni paesaggistici.

Gli azzurri con l'atto di sindacato ispettivo propongono alla Giunta regionale ipotesi di soluzioni normative per evitare che le grotte sarde appartenenti al Demanio marittimo vengano messe a gara. L'interrogazione indica al presidente della Giunta regionale un complesso di norme europee, nazionali e regionali, da applicare per poter escludere dall'applicazione della Direttiva Bolkestein il futuro affidamento delle grotte. Secondo il consigliere regionale Marco Tedde «la Sardegna e i Comuni non possono rischiare di perdere la gestione delle grotte e che l'affidamento delle grotte venga deciso a seguito di gare pubbliche. La gestione imprenditoriale privata votata al legittimo tornaconto economico rischia di ledere in maniera profonda lo stesso “corredo genetico - storico” della nostra Isola».

Vengono così proposte al presidente Solinas delle soluzioni normative e una rapida interlocuzione con il Governo centrale. Evidenziando a chiare lettere che la Direttiva Bolkestein non riguarda la liberalizzazione dei servizi d’interesse economico e non economico generale riservati a enti pubblici o privati, fra i quali dovrebbe essere annoverata la gestione delle grotte. Ma il gruppo di FI segnala anche che comunque il Decreto legislativo del 2010 che attua la Direttiva Bolkestein dispone che allorché sussistono motivi imperativi di interesse generale l’accesso e l’esercizio di un'attività di servizio possono essere subordinati al rispetto di alcuni requisiti. E che la stessa Direttiva Bolkestein annovera fra i «motivi imperativi d’interesse generale» i motivi riconosciuti come tali dalla giurisprudenza della Corte di giustizia, tra i quali la tutela dell’ambiente e la conservazione del patrimonio nazionale storico ed artistico. «Con l'interrogazione chiediamo all'Amministrazione regionale di promuovere in tempi brevissimi ogni necessario procedimento amministrativo e ogni opportuna interlocuzione col Governo al fine di escludere l’applicazione della Direttiva Bolkestein dal futuro affidamento delle grotte sarde a mezzo di gara competitiva, consentendo ai comuni di tutelarle, promuoverle e valorizzarle. O, in subordine, di determinare regole di gara stringenti e coerenti con le esigenze di protezione dell’ambiente e della salvaguardia del patrimonio culturale ai sensi dell’art. 12 dalla Direttiva Bolkestein», chiude l’ex sindaco di Alghero Marco Tedde.


 



 

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