Sono migliaia i cittadini in difficoltà col Green pass a causa di problemi nelle procedure di rilascio dopo la revoca seguita alla positività al test anti-Covid. Secondo le regole più recenti, il certificato si sblocca in automatico una volta che il test – molecolare o antigenico – risulta negativo e le Regioni, su proposta della Sardegna, spingono affinché i due tipi di tampone vengano equiparati. “Il test rapido, se positivo, sarà sufficiente per stabilire l'infezione senza aver più bisogno della conferma del tampone molecolare – dice l’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu - Ora la palla passa al Governo che speriamo decida in fretta. Se arriverà l'ok si permetterà di semplificare e accelerare la presa in carico dei pazienti positivi e dei contatti stretti, alleggerendo così il lavoro dei dipartimenti di Sanità pubblica, già impegnati nella complessa gestione della campagna vaccinale, nel tracciamento e nell'attività ordinaria negli ospedali”.

L’importante, si sottolinea, è che i tamponi vengano eseguiti nelle strutture sanitarie, anche private, autorizzate dalla Regione in grado di trasmettere l'esito del test.

Intanto a Palazzo Chigi si studia il decreto che dovrà definire, in vista del 20 gennaio, quali sono le attività e i servizi ai quali si potrà accedere anche senza Green pass: sarà sicuramente possibile, ad esempio, fare la spesa al supermercato, andare in farmacia, in ospedale, dal medico di base, dal veterinario. Non sarà richiesto nemmeno durate il deposito di una denuncia se si è vittime di un reato o per esigenze urgenti di tutela dei minori.

(Unioneonline)

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