Un “no” da un miliardo di lire. Più sei giocatori. Tanto offriva la Juventus per portare a Torino il più forte di tutti. Gigi Riva sarebbe stato coperto d’oro dagli Agnelli, per diventare la punta di diamante della squadra.

Ciò che la Juventus non aveva considerato, almeno inizialmente, era il rifiuto di Rombo di Tuono, disposto a declinare il denaro bianconero pur di restare nella “sua” Sardegna. «Boniperti», (all’epoca dirigente del club piemontese), dichiarò in seguito Riva, «per tre anni mi ha cercato con insistenza: non si rassegnava. Lo dichiarai anche all’epoca sui giornali che a Torino non sarei mai andato. Ogni anno però mi chiamava lo stesso, sperando che avessi cambiato idea. Partiva da lontano col discorso, ma poi arrivava sempre lì, alla Juve. E ogni volta gli ho risposto cortesemente di no. Quando il Cagliari giocava in continente, spuntava sempre Allodi, che mi diceva: “Dai, telefoniamo a Boniperti”. Ma io non ho mai avuto il minimo dubbio e non mi sono mai pentito».

Alla fine Riva la cornetta la alzò, ma solo qualche anno fa, per fare gli auguri allo juventino (scomparso nel 2021): «Non sarei sincero», gli rispose Boniperti, «se non ti dicessi che io questa telefonata da te l'aspettavo 50 anni fa». 

(Unioneonline)

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