Ha mentito durante il dibattimento e ha ucciso con l’aggravante della crudeltà. Queste le motivazioni della sentenza di condanna all’ergastolo inflitta dai giudici della Corte d’Assise di Sassari nei confronti di Davide Iannelli, riconosciuto responsabile dell’omicidio di Antonio Cozzolino avvenuto a Olbia l’11 marzo 2022. La sentenza è stata emessa lo scorso 5 novembre, ora le motivazioni spiegano perché sia stato dato il massimo della pena.

Sono due gli elementi di fondo evidenziati: il primo è che Iannelli ha mentito per tutto il dibattimento, il secondo è la crudeltà.

Il quarantanovenne di Cardito (provincia di Napoli) ha raccontato che Cozzolino l'aveva aggredito con pugni e altri colpi, invece dalle testimonianze e dai video è emerso il contrario: ossia che era stato lui a scagliarsi addosso alla vittima. In aggiunta, gli aveva buttato la benzina in faccia, dato fuoco per poi allontanarsi guardandolo. Una ricostruzione, quella riportata nel provvedimento della Corte, che ricalca quella del pm Claudia Manconi nella sua requisitoria.

La Corte d'Assise di Sassari ha accolto la tesi dell’accusa (magistrati Claudia Manconi e Gregorio Capasso), con l'aggravante della crudeltà, ma ha escluso la premeditazione e le sevizie.

La vicenda risale a quasi tre anni fa: i due, vicini di casa, erano in pessimi rapporti e Cozzolino era morto dopo essere stato cosparso di benzina e avvolto dalle fiamme.

(Unioneonline)

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