Uccisa dal suv in improvvisa accelerazione: una perizia spiega la tragedia di Gaia Costa
La manager tedesca Vivian Spohr guardava verso destra e non era al cellulare: il mezzo ha travolto la ventiquattrenne di TempioPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Una improvvisa e istantanea accelerazione del suv, che ha raggiunto in pochi secondi la velocità di trenta chilometri orari. Ci sarebbe questa circostanza alla base dell’incidente che nel luglio scorso è costato la vita alla giovanissima Gaia Costa.
Il consulente della pm Milena Aucone, l’ingegnere Marco Pes, ha depositato una perizia che ricostruisce la tragedia di Porto Cervo. Il suv Bmw X5 guidato dalla imprenditrice tedesca Vivian Spohr parte improvvisamente quando la ragazza inizia ad attraversare la strada vicino alle strisce pedonali. L’auto interamente elettrica colpisce la vittima che viene proiettata rovinosamente sull’asfalto.
Ora deve essere spiegata l’improvvisa accelerazione non bloccata dai sistemi anticollisione. Un frame di un filmato acquisito dalla Procura di Tempio mostra la persona al volante al momento dell’impatto, Vivian Spohr guarda a destra verso il basso e non ha il telefono. Anche la famiglia della vittima, rappresentata dall’avvocato Antonello Desini, ha due consulenti, Gianluca Langiu e Gianluca Lombardi.
I due specialisti hanno acquisito elementi che confermano quanto sta accertando la Procura di Tempio. Ora dovrà essere spiegata l’accelerazione improvvisa di un’auto a propulsione elettrica, moderna e nuovissima (è stata immatricolata otto mesi prima dell’incidente).
