Movimentato faccia a faccia tra rappresentanze sindacali e Asl di Olbia sul piano di riorganizzazione dell’ospedale Giovanni Paolo II.

Nel pomeriggio Rsu, segreterie territoriali delle sigle confederali, NurSind e Fials hanno comunicato al direttore della Asl, Marcello Acciaro, che l’operazione preoccupa medici, infermieri e operatori sanitari dell’ospedale di Olbia.

La “razionalizzazione” del presidio è partita con l’accorpamento al terzo piano dei reparti di Chirurgia e Ortopedia. Acciaro ha escluso che si tratti del primo atto del riordino (che prevede la nascita delle piattaforme multidisciplinari), ma i sindacati sono pronti a clamorose forme di protesta. I rappresentanti del personale sanitario ritengono che con questo nuovo assetto aumenti il carico di pazienti per infermiere, che si abbassi la qualità del servizio e aumentino i rischi per il personale medico, che dovrà lavorare anche in ambiti diversi rispetto alle qualifiche.

Acciaro ha spiegato che verrà posto l’accento sulla formazione del personale. La segretaria territoriale dell Cgil Funzione Pubblica, Jessica Cardia, ha parlato di una operazione che in sostanza punta a utilizzare al massimo gli organici, già ridotti all’osso e stremati.  Acciaro ha comunicato che nella piattaforma ci saranno posti letto per Oculistica e Urologia. Erano presenti anche Vittorio Masu (Cisl Fp), Vito Langiu (Uil Fpl), Achille Caddeo (NurSind) e Carmen Fraietta (Fials). È stato comunicato ai sindacati che è in via di soluzione il problema che bloccava il pagamento di quasi mezzo milione di euro dovuto ai mille dipendenti della Asl di Olbia (riconoscimento di qualifiche e produttività). 

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