Nessuno dei quattro vicini dei casa della famiglia Grillo nel residence di Porto Cervo ha sentito o notato niente di anomalo la notte tra il 16 e il 17 luglio 2019, quella in cui si sarebbe consumata la violenza sessuale di gruppo ai danni di due ragazze.

Lo hanno dichiarato oggi in aula, chiamati a testimoniare dalla Procura di Tempio Pausania nel processo a carico di Ciro Grillo, figlio di Beppe, e tre suoi amici genovesi, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria, questi ultimi due oggi a sorpresa presenti in Tribunale.

Ha testimoniato anche il tassista che accompagnò le due ragazze dal b&b di Palau in cui alloggiavano sino a casa dell’amico Alex Cerruti, da dove poi avrebbero raggiunto il Billionaire. Ha detto che le due erano un po’ agitate, ma non ubriache.

Davanti alla corte sono comparsi anche l’amministratore del Billionaire Roberto Pretto e tre carabinieri: il maresciallo Luca Levrini e Antonio Cossu, che fecero il sopralluogo a casa Grillo ed eseguirono le indagini e le trascrizioni dei file contenuti nei telefonini degli imputati e delle presunte vittime, e Cristina Solomita, maresciallo della Compagnia Duomo di Milano che raccolse la denuncia della ragazza italo norvegese, facendo anche accertamenti tecnici sulle celle telefoniche delle ragazze e dei quattro amici genovesi e sulle chat tra di loro.

(Unioneonline/L)

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