Con una costanza e tenacia encomiabile, gli “Amici di Talmone” hanno elaborato un progetto per la riqualificazione della duna fossile di Cala di Trana. “Invertire la tendenza è possibile", affermano. “L’incuria e il degrado che hanno suscitato una così forte indignazione sulla stampa e sui social possono essere arrestati con pochi e semplici interventi a basso impatto ambientale e con costi relativamente contenuti”. Un dossier è stato presentato nei giorni scorsi dal Comitato di Talmone agli Uffici tecnici competenti del Comune di Palau e agli Enti regionali di controllo e vigilanza ambientale, affinché venga valutata la fattibilità tecnica ed economica per la riqualificazione ambientale, il ripristino e la salvaguardia del sistema dunale di Cala di Trana.

“L’intervento – proseguono gli Amici - punta al recupero del sistema morfologico e sedimentologico originario della duna, compromessa dal calpestio e dal prelievo di arenaria. Le opere di ingegneria naturalistica e di piantumazione di specie autoctone sulle dune potranno, con costi relativamente contenuti, favorirne la ricostruzione rafforzando la stabilità a medio-lungo termine del litorale sabbioso”. 

Il dossier degli “Amici di Talmone” prevede interventi di riqualificazione naturalistico-ambientale, finalizzati a consolidare le formazioni dunali residuali e ripristinare le dune embrionali, tramite manufatti leggeri in materiale naturale biodegradabile e impianti di specie vegetali autoctone. 

“Il nostro apporto – assicura il Comitato-  può concretarsi, oltre che nella fase di progettazione con i competenti Uffici tecnici, anche per garantire un monitoraggio costante che verifichi la stabilità delle dune e in forme di presenza sul territorio per favorire la consapevolezza dei visitatori e promuovere il rispetto dell'ambiente”.

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