Nel 2017 un’indagine della Procura di Tempio decapita il Comune di Palau, l’allora sindaco Francesco Pala e la vice, Maria Teresa Pes, vengono arrestati con l’accusa di avere promesso aiuti in cambio di propaganda elettorale (induzione indebita a dare o promettere utilità).

L’ex primo cittadino e la sua vice sono costretti a dimettersi. Oggi il pm, a conclusione del processo davanti al gup di Tempio, Marco Contu, ha chiesto l’assoluzione dei due amministratori e della persona alla quale sarebbe stata fatta la promessa di aiuto.

Secondo il pm non ci sono minimamente gli elementi per sostenere l’accusa. I legali delle difese (Giovanni Azzena, Tomasino e Giulia Russu) hanno sempre sostenuto la totale infondatezza della condotta contestata a Pala, Pes e ad Angelo Barbato (la persona che avrebbe dovuto beneficiare dell’illecito).

Dagli atti emerge che l’ex sindaco, intercettato, chiede a Barbato di occuparsi della campagna elettorale sui social e la risposta è negativa, perché l’interlocutore di Pala percepisce l’indennità di disoccupazione. Da qui le indagini e poi gli arresti, seguiti dalle dimissioni degli indagati e dal commissariamento del Comune di Palau. Il processo prosegue il sei luglio. 

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