Mucchi di legna da ardere, gazebi e tavoli allestiti: agricoltori e allevatori stanziati al porto di Olbia pronti a proseguire la protesta per un’altra settimana. Intanto, stamattina, i trattori (oltre trenta) hanno sfilato nuovamente per la città, questa volta attraversando Via Roma e puntando dritto verso l’aeroporto “Costa Smeralda”.

«Rimaniamo per fare sentire la nostra voce come tutti stanno facendo a livello nazionale e stiamo ancora aspettando che qualche politico si faccia vivo – dice l’allevatore Francesco Geromino, rappresentante del comitato spontaneo – L’esenzione dell’Irpef agricola è una goccia nel mare, noi dobbiamo ottenere che abbassino il carburante altrimenti non riusciamo più a lavorare, tutte le materie prime sono salite alle stelle».

Incentivi agli acquirenti dei prodotti e vaccini contro la lingua blu, le istanze prioritarie della protesta.

«Devono agevolare chi viene a comprare a da noi, non ammazzarli con i costi dei trasporti – prosegue Geromino - Fra due mesi ci sarà la Fiera del bovino a Bastia Umbra, rischiamo di non andare perché non abbiamo i vaccini. Siamo la seconda regione in Italia come produzione di vitelli da carne, oltre a tutti gli altri prodotti, non abbiamo problemi a venderli. I problemi li abbiamo perché siamo un’Isola e nessuno fa niente per aiutarci ad abbattere i costi».

© Riproduzione riservata