Pensava di aver conosciuto e di essersi infatuata, via social, di un affascinante militare americano in missione in Iraq, tal Richard Miller. Un soldato valoroso che, oltretutto, doveva occuparsi di due figli rimasti orfani di madre. In realtà, però, era tutto falso. Un raggiro in piena regola. E cascarci le è costato oltre 30mila euro, soldi che ha pagato convinta di aiutare il suo spasimante, ma che in realtà finivano in ben altre mani.

La vittima dell'incredibile truffa - che gli inquirenti hanno ribattezzato la "truffa romantica" - è una donna olbiese di 50 anni.

Quando si è accorta di essere caduta in trappola ha sporto denuncia ai carabinieri, che hanno immediatamente dato il via alle indagini per riuscire a risalire ai responsabili.

Ora le indagini, grazie alla collaborazione tra i militari del reparto territoriale di Olbia e gli uomini dell'Arma di Milano, coordinati dalla Procura di Tempio, sono arrivate a buon fine.

A organizzare il raggiro sono state due donne di origine nigeriana, residenti nel capoluogo lombardo, che ora dovranno rispondere, oltre che della messinscena, anche di sostituzione di persona.

Le due avevano agganciato la 50enne su Instagram e Hangout, convincendola di trovarsi a parlare con un sedicente militare statunitense in difficoltà economica.

Poi sono cominciate le richieste di soldi da inviare ai figli in patria. Ma non solo: la malcapitata è stata anche convinta a pagare ingenti somme per ottenere una sorta di ricompensa dal suo spasimante virtuale per la generosità dimostrata. La parte di un presunto premio ricevuto dal soldato Miller per il suo servizio di pace su suolo iracheno. Per sbloccare la pratica, però, occorreva versare a un fantomatico "Comando Usa" - questa la recita delle due truffatrici - alcuni anticipi. E così ha fatto la 50enne, effettuando bonifici e ricariche per, come detto, oltre 30mila euro.

Proprio incrociando i dati sui movimenti di soldi i carabinieri sono riusciti a individuare le due nigeriane, che sono state denunciate.

Le indagini però proseguono per capire se altre vittime siano cadute nella loro rete.

(Unioneonline/l.f.)
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