Armati di tempere e pennelli, hanno decorato il loro Martisor: i bambini della comunità romena ortodossa di Olbia sono alle prese con i preparativi per festeggiare la Giornata della donna (e della mamma), domani, che conclude la settimana dedicata a omaggiare le donne, iniziata l'1 marzo con l'arrivo della primavera.

Riconosciuto patrimonio immateriale dall'UNESCO nel 2017, il Martisor è una tradizione che si ripete da millenni nei paesi dell'Est Europa e che la guida spirituale della Chiesa romena ortodossa di Olbia, padre Marian Gâinâ, vuole tramandare ai più piccoli della sua comunità, oltre duemila fedeli, di cui circa ottocento donne e più di duecento bimbi.

«Oggi i bambini hanno mantenuto la tradizione di regalare alle mamme il Martisor, un amuleto benaugurante, riproducendo l'originaria monetina che si dona(va) alle donne, appesa a un intreccio di fili rossi e bianchi, per salutare la primavera», ha detto padre Marian, a capo della Chiesa, unica in Sardegna.

«Ho aperto la Chiesa a queste attività per far sì che le giovani generazioni conservino la nostra cultura, anche lontano dalle nostre case», ha aggiunto. Un intreccio di due fili, bianco e rosso, a simboleggiare sangue, purezza e vita, il Martisor viene regalato dagli uomini alle donne, dall'1 all'8 marzo, che lo portano sul petto o al polso fino ad appenderlo ai rami del primo albero fiorito che incontrano. Sorta quattro anni fa, in zona San Nicola, in un'area di tremila metri quadri donata dall'amministrazione comunale alla comunità romena, la Chiesa dedicata a San Giovanni Battista e a Sant'Efisio (di cui è conservata una reliquia), è interamente costruita in legno d'abete, cesellato da ebanisti romeni, e sarà completata entro quattro mesi con i grandi tessuti dipinti raffiguranti le icone sacre da appendere alla volta e dietro l'altare, secondo l'arte greca.

La posa della prima pietra si deve all'imprenditore miliardario romeno Dan Petruscu, principale benefattore della Chiesa ortodossa romena olbiese che ha donato centomila euro per la realizzazione del luogo di culto, di casa in Gallura, morto, nell'ottobre del 2021, in un incidente aereo, alla cloche del suo jet privato, mentre decollava da Linate diretto a Olbia. Ieri, padre Marian e la sua comunità gli hanno dedicato una preghiera, per ricordare il giorno della sua nascita.

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