Cresce la paura a Olbia per le sorti di Karol Canu e Giuseppe Contini, i due amici di 15 e 17 anni scomparsi da giovedì 25 gennaio.

Ricerche a tappeto per i due giovani, l’ultima volta che sono stati visti si trovavano in un bar di via Roma a Olbia. I genitori, dopo il mancato rientro a casa dei ragazzi, hanno dato l’allarme sui social e presentato denuncia al commissariato di Olbia, che ha dato il via alle ricerche coinvolgendo anche i carabinieri e le altre forze dell’ordine.

Giuseppe Contini è alto un metro e 80, pesa 75 chili e ha una cicatrice sul sopracciglio destro: quando è uscito di casa giovedì scorso indossava jeans neri strappati, una felpa nera e rossa con cappuccio, un piumino nero, stivaletti neri tipo Timberland.

Karol Canu invece è alto un metro e 72 e pesa 70 chili. Quando è scomparso indossava un cappello nero, una felpa nera, un pantalone di tuta nero e scarpe Nike nere. Porta un orecchino al lobo sinistro e indossa una collana.

Entrambi i loro cellulari risultano irraggiungibili da giovedì. E più passano i giorni, più aumenta la disperazione delle famiglie. Ieri pomeriggio parenti e amici hanno organizzato una mobilitazione, si sono dati appuntamento in via Barcellona per perlustrare alcune zone della città, è nato anche un gruppo Facebook “Giuseppe Contini, Karol Canu – Aiutiamo nella ricerca”.

Giulia, madre di Canu, ha lanciato un accorato appello su Facebook: «Amore mio, ti prego torna a casa. Facci avere qualche segnale in qualsiasi modo. Nessuno è arrabbiato con te. Ti vogliamo tutti a casa con noi, la tua famiglia e la tua sorellina ti stanno cercando senza sosta». E ancora: «Amore mio, ho molti pensieri per la testa, mi chiedo se stai bene, se stai mangiando, dove sei, se sei al freddo».

Questa mattina i genitori di Giuseppe e Karol si sono recati in caserma per fare il punto. A coordinare le ricerche, affidate a carabinieri e polizia, è la prefettura di Sassari. 

Al setaccio non solo le diverse zone della città, ma anche i paesi limitrofi e le campagne, dove si stanno controllando i casolari abbandonati. Finora, purtroppo, senza l’esito sperato.

(Unioneonline/L)

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