Non ci sono colpevoli per le vittime dell’alluvione che il 18 novembre del 2013 ha travolto Olbia. Oggi, al tribunale di Tempio Pausania, il gup Marco Contu ha assolto – con rito abbreviato, l'ex assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Olbia, Davide Bacciu, l'ingegnere Claudio Vinci e il geometra Francesco Pisanu, per non avere commesso il fatto.

Per gli altri sette imputati che avevano scelto il rito ordinario, fra cui l'ex vice sindaco Carlo Careddu, il gup ha emesso sentenza di non luogo a procedere, respingendo le richieste di rinvio a giudizio per omicidio colposo plurimo e disastro colposo formulate dalla pm Ilaria Corbelli. Non andranno a processo, oltre a Careddu, il capo dell'ufficio tecnico Costantino Azzena, Mauro Scanu, Paolo Meloni, Sergio Usai e Michele Territo.

A perdere la vita sono stati Francesco Mazzoccu e il figlio Enrico, Patrizia Corona e la figlia Morgana Giagoni, Maria Massa e Anna Ragnedda.

La sentenza scagiona quindi Bacciu, Vinci e Pisanu. Per quest'ultimo era stata la stessa pm a chiedere il proscioglimento. "Il nostro assistito non sarebbe dovuto neanche entrare in questo lungo processo", ha detto Lorenzo Asara, l’avvocato che con Stefano Asara difende Pisanu, progettista negli anni Ottanta dell'abitazione di una delle vittime, Maria Mossa, 88 anni. Soddisfatto anche Marco Salis, che con la collega Pier Ferrara difende Bacciu: "Gli imputati sono stati assolti perché non esiste una minima prova che i fatti indicati nell'imputazione siano ascrivibili al nostro assistito e agli altri".

Le accuse erano quelle di essere responsabili, a vario titolo, delle morti causate dall'esondazione dei canali Siligheddu, Gadduresu e rio Sa Ua Niedda, straripati in seguito al passaggio del ciclone Cleopatra. 

(Unioneonline/s.s.)

© Riproduzione riservata