Commozione e applausi hanno caratterizzato la Messa solenne, l'ultima da parroco di La Maddalena (11mila abitanti circa), che don Andrea Domanski, polacco con cittadinanza italiana, ha celebrato ieri pomeriggio, davanti a tanti fedeli, al sindaco e alle autorità militari, animata da cinque cori. Il parroco dell'Arcipelago-Parco era giunto per la prima volta nel 2004 e qui è rimasto esattamente vent'anni. Qualche mese fa il nuovo vescovo di Tempio-Ampurias, mons. Roberto Fornaciari, lo ha voluto vicino a sé nominandolo vicario episcopale.

E per facilitargli il compito lo ha avvicinato alla sede diocesana trasferendolo nella più vicina (4 chilometri) e più piccola, in termini di abitanti e fedeli, Calangianus. Si tratterà in effetti di uno scambio di parroci, visto che don Umberto Deriu, parroco di quel paese, arriverà a sua volta nell'Arcipelago il prossimo 29 settembre. Qui, dove insistono due parrocchie, di Santa Maria Maddalena e di Moneta, entrambe sotto la stessa guida spirituale e giuridico-amministrativa, don Andrea Domanski lascia una traccia profonda. A cominciare, a Moneta, dalla sistemazione dell'Oasi Serena per proseguire con l’oratorio, i campetti per le attività sportive, la Banda San Domenico Savio, con le attività catechistiche e quelle rivolte ai giovani e alle famiglie. 

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E a Santa Maria Maddalena, per quanto riguarda la sistemazione e l’apertura della Casa d’Accoglienza suor Nicoli e della Cittadella della Carità, strutture a servizio delle persone più bisognose e fragili della comunità isolana. Un impegno profuso con grande dedizione, in questi 20 anni, assolvendo al gravoso ed impegnativo ruolo di guida spirituale dei fedeli e di punto di riferimento, autorevole, di tutta la comunità maddalenina.

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