Il recupero di un’imbarcazione lunga 17 metri, ad una profondità di 43 metri, non è operazione semplice né di tutti i giorni. E comporta il rischio di possibili inquinamenti considerato anche che il mezzo era adagiato in uno dei fondali del Parco nazionale dell’arcipelago di La Maddalena, al largo di Caprera.

A pochi giorni dal suo affondamento, per cause ancora in corso d’accertamento, l’unità da diporto “Vintage” è stata recuperata con un’operazione complessa che ha richiesto l’utilizzo di tre mezzi specializzati, due rimorchiatori, e la supervisione e controllo di tre unità navali della Guardia costiera di La Maddalena.

In particolare c’è stato l’intervento congiunto di due ditte specializzate nel settore, la “Marina di Porto Massimo” di La Maddalena e la ditta “Costruzioni marittime ed edili” di Olbia.  Al fine di evitare il rischio di inquinamento la zona è stata circoscritta con panne galleggianti. Si è trattato di un recupero piuttosto complesso, reso particolarmente difficile dall’elevata profondità sui cui si era inabissata l’imbarcazione, in un tratto di mare caratterizzato, in questa stagione estiva ancora in corso, da un elevato traffico diportistico e in un’area, come già sottolineato, di elevato pregio ambientale. Il Vintage è stato successivamente rimorchiato presso un cantiere nautico di Palau per essere poi tirata a secco.

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