Un bilancio positivo che gratifica il lavoro fatto; c'è soddisfazione per “Vite e vite”, svoltasi a La Maddalena dal 25 al 27 maggio, giunto alla seconda edizione, organizzato da Slow Food Gallura con Slow Food Sardegna.

L’appuntamento enologico ha messo al centro dell'attenzione la scoperta del gusto con i banchi di assaggio di oltre trenta cantine tra sarde, nazionali e estere. «La crescita dei consumi di vini artigianali da agricoltura sostenibile conferma che il mercato mondiale si indirizza sempre più volentieri verso una modalità di produzione che bandisce l’uso di sostanze chimiche in vigna e di additivi e coadiuvanti in cantina», afferma l’ideatrice di "Vite e vite”, Paola Placido. «Da un lato si rafforza la volontà di dare visibilità e voce ai piccoli produttori vitivinicoli e alla loro identità territoriale e dall’altro l’isola diventa piattaforma per un confronto locale-globale, tra i vignaioli sardi, quelli di altre regioni e i produttori stranieri».

Una tre giorni dunque all’insegna del bere bene, tra banchi di assaggio, masterclass, degustazioni gastronomiche, musica. Partecipato il convegno dal titolo “Il vino dei piccoli territori: sinergie, unicità e reti di valori condivisi” nel corso del quale si è parlato del ruolo delle collezioni microbiche per il futuro della vitivinicoltura sostenibile come di narrazione sensoriale e del marcatore di mineralità, di opportunità e sfide nel mercato dei vini naturali, di “vino buono pulito e giusto”.

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