L’insetticida biologico non basta, in Alta Gallura la limantria devasta le sughere
Le aree sono state trattate dall’alto, ma diversi bruchi hanno resistito al trattamentoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Un mese fa gli elicotteri pagati dalla Regione sorvolavano le sugherete dell’Alta Gallura, l’operazione di Agris era finalizzata a contrastare la diffusione delle larve del lepidottero defoliatore Lymantria dispar. Le aree sono state trattate dall’alto con con il Bacillus thuringiensis, insetticida biologico che uccide i bruchi. La limantria però ha causato danni pesantissimi in diverse località dei territori dei Comuni di Calangianus, Telti, Sant’Antonio di Gallura, per citare alcuni dei paesi che, purtroppo, conoscono bene i risultati del passaggio delle larve del lepidottero.
I bruchi hanno attaccato anche nelle querce segnate da Agris e dal Corpo Forestale, sul tronco degli alberi, completamente privi di foglie, c’è scritto che l’area è stata trattata con il Bacillus thuringiensis. Nonostante il Bacillus thuringiensis abbia fatto il suo lavoro, in diverse aree, ben visibili dalla Olbia Tempio, il paesaggio è spettrale, con ampie superfici di sughereta prive di chioma. L’insetticida biologico ha funzionato, eliminando tra il 70 e l’80 per cento delle larve, ma evidentemente i bruchi erano talmente tanti da sopravvivere anche al trattamento. Dopo avere divorato le foglie moltissimi bruchi sono morti di fame prima di trasformarsi in crisalide.
Fabio Albieri, sindaco di Calangianus, fa un appello alla Regione: «Bene il trattamento, ma non è bastato. Servono più fondi, non possiamo pensare per il prossimo anno a una situazione come questa. Evidentemente bisogna rafforzare l’operazione». Il sindaco di Sant’Antonio di Gallura, Carlo Viti conferma: «Mi hanno contattato proprietari di sugherete, molto preoccupati, e ho sentito il mio collega di Telti, Vittorio Pinducciu. Lo shock per le piante è pericoloso, le sughere sono già in sofferenza per altre ragioni e l’attacco della limantria aggrava la situazione. Per il prossimo anno è necessario rafforzare il trattamento e ampliare la rete dei punti di monitoraggio».