Indagini sul Tribunale di Tempio, dopo sei anni il giudice sospeso ritorna al suo posto
Il magistrato Alessandro Di Giacomo era accusato di turbativa d’asta ed era stato sospeso. Assolto, è tornato al suo postoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Accusato di turbativa di un’asta giudiziaria (insieme ad altri magistrati e avvocati), processato a Roma, assolto e adesso, a sei anni dalla notifica della misura interdittiva, rimesso al suo posto.
Il Consiglio superiore della Magistratura (Sezione disciplinare) ha reintegrato il magistrato Alessandro Di Giacomo.
Nei giorni scorsi è stato infatti revocato il provvedimento di sospensione che era scattato al momento dell’avvio delle indagini (con relativa misura interdittiva) sulla turbativa della vendita giudiziaria di villa Ragnedda.
È l’inchiesta che nel 2017 si era abbattuta come un uragano sul palazzo di giustizia di Tempio.
La Procura di Roma ipotizzava una manovra per pilotare la vendita di un immobile a Baia Sardinia e favorire una famiglia di magistrati.
Tutte le persone coinvolte sono state assolte, i magistrati sotto accusa erano sei, scagionati con la formula più ampia (alcune sentenze sono passate in giudicato). E ora è arrivato il reintegro di Di Giacomo.
La sospensione dalle tutte le funzioni con drastica riduzione dello stipendio è del dicembre 2017, quindi per sei anni Di Giacomo è stato tenuto lontano dal suo ufficio, nel Tribunale di Tempio.
Era stato lui nel 2016 a firmare il decreto di assegnazione della villa. Il Csm, accogliendo le richieste del penalista Giandomenico Caiazza, ha reintegrato Di Giacomo nella sua funzione di giudice delle esecuzioni immobiliari.