Oltre cinque milioni di presenze turistiche nel 2016, 78.500 posti letto ufficiali, pari a un terzo dell'intera Sardegna. L'imposta di soggiorno per i comuni della Gallura sarebbe un tesoretto decisamente importante. Comuni alle prese con onori e oneri dell'afflusso turistico, centinaia di migliaia di cittadini stagionali ai quali bisogna garantire servizi. Eppure il balzello sulle vacanze, proprio nel territorio che più di altri conta sul turismo, non trova consensi. L'apripista sarà Olbia che ha deciso di imporre la tassa da novembre suscitando l'ira degli albergatori, La Maddalena ha optato per il contributo di sbarco, gli altri Comuni per ora stanno a guardare.

OLBIA - Ci sarà un intero inverno per testare i meccanismi della nuova imposta che partirà a novembre e dovrà essere riscossa direttamente dalle strutture ricettive. Le tariffe andranno da un euro per i campeggi ai tre dei cinque stelle. "I servizi che si potranno effettuare grazie a questi nuovi proventi, costituiranno un ritorno per gli operatori del settore turistico e per i cittadini", ha commentato l'assessore al Turismo Marco Balata. La giunta Nizzi deve però fare i conti con la contrarietà di Federalberghi e Confcommercio, che parlano di imposta "inutile e dannosa".

ARZACHENA - Alla parte più blasonata del turismo arzachenese sicuramente l'imposta di soggiorno non causerebbe alcun problema. Ma nella capitale della Costa Smeralda non è in programma, almeno per ora. "La riteniamo incompatibile con la nostra filosofia del turismo", spiega il neo sindaco Roberto Ragnedda.

LA MADDALENA - Alla Maddalena hanno invece optato per il contributo di sbarco, 2,50 per l'isola madre e 5 euro per le isole minori. "È un vantaggio per noi, perché tanti visitatori vengono per un solo giorno, ma è anche meno afflittiva per i turisti e premia chi si trattiene di più perché paga una volta sola", commenta il sindaco Luca Montella.

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