Il padre di Omar: «Nessuna azione legale contro il ragazzo al volante, per mio figlio era come un fratello»
Massimiliano Masia, vigile del fuoco che piange la giovane vittima dell’incidente del ponte a Tempio, non se la prende con chi guidava: «Ci ho parlato, è stata una tragedia: niente rancore»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Enrico era l’amico di Omar, era un fratello per lui. Non c’è nessun rancore, nessun risentimento. È successa una tragedia. Ho saputo che da ieri stanno circolando notizie e parole sui social che devo smentire. Noi non ci costituiremo parte civile contro l’amico di Omar. È privo di fondamento. Non solo non ci costituiremo in un eventuale processo, ma non faremo nulla contro Enrico»: le parole sono di Massimiliano Masia, il padre del ragazzo morto nella notte tra sabato e domenica dopo un pauroso volo da un ponte, nelle campagne di Tempio.
Massimiliano era nella squadra dei vigili del fuoco che ha cercato inutilmente di salvare la vita del figlio Omar e si è recato a Calangianus, nella casa di Enrico, il giovane che era alla guida della Bmw caduta dal ponte di Baldu: «Sono andato a casa del ragazzo, lui era lì e abbiamo parlato. Per stargli vicino, questo è quello che è successo. Non ci sarà alcuna azione legale da parte nostra contro Enrico. Abbiamo nominato un legale, l’avvocato Nino Vargiu, che ci assiste per tutte gli adempimenti con la Procura».
Massimiliano Masia, 50 anni, di Tempio (anche il padre ha indossato la divisa dei vigili del fuoco) ha lanciato un appello perché tutti, giovani e adulti, siano prudenti in strada.
Ha confermato la vicinanza del Corpo dei vigili del fuoco: «Loro sono così, sento la vicinanza di tanti. Anche questo fa parte della nostra professione, essere solidali nelle difficoltà, con dignità. Indossiamo questa divisa con orgoglio e siamo uniti».
Domani a Calangianus, alle 15, Omar Masia sarà salutato per l’ultima volta nella chiesa di Santa Giusta. Il sindaco Fabio Albieri ha proclamato il lutto cittadino: «Siamo uniti nel dolore, Omar resta vivo nei nostri cuori». Il padre del ragazzo dice: «Omar vuole essere ricordato così, sorridente e pieno di amici».
