«Devi fare quello che ti dico, altrimenti faccio circolare le tue immagini». Sono le parole di un insopportabile ricatto che una ragazza di 17 anni subiva da mesi. Un ricatto abietto che stava rovinando l'esistenza della vittima, perché la ragazza era costretta a inviare altre immagini del suo corpo per non vedere finire in rete i filmati che la riguardavano. II presunto responsabile delle minacce è un gallurese di 26 anni, ex fidanzato della vittima. Nel fine settimana, il giovane, su ordine del procuratore di Tempio, Gregorio Capasso, è stato neutralizzato. Investigatori del Commissariato di Olbia gli hanno notificato un'ordinanza del gip di Tempio che gli vieta, non solo di avvicinarsi alla ex e di recarsi nella città dove abita, ma anche di inviarle messaggi.

Condizioni precarie

Ad aggravare la situazione ci sono le precarie condizioni psico fisiche della vittima, che da tempo è sottoposta a cure mediche per disturbi di varia natura. La ragazza ha subito la costrizione in uno stato di oggettiva debolezza e vulnerabilità. Per questa ragione, la Procura di Tempio ha applicato le disposizioni del cosiddetto "Codice rosso" per intervenire.

«Non puoi dire di no»

Il presunto ricatto ai danni della minore andava avanti da tempo. La vittima riceveva continuamente messaggi dal contenuto odioso. L'ex fidanzato era perentorio, pretendeva foto e video, non sentiva ragioni. La ragazza doveva solo eseguire, le richieste erano sempre più pressanti. Lei cercava di mettere fine al ricatto, ma ogni tentativo di chiudere la sequenza delle minacce aveva l'effetto di aggravare ulteriormente la situazione. Le pretese avevano superato ogni limite e la ragazza, a un certo punto, ha deciso di chiedere aiuto. A quanto pare si è rivolta a persone a lei vicine ed è scattata la denuncia. I fatti sono avvenuti in un centro della Gallura costiera e le indagini sono state condotte dal procuratore e dalla pm Ilaria Corbelli. La Polizia avrebbe acquisito messaggi, video e foto che proverebbero le continue richieste del giovane, denunciato per una lunga serie di reati, tra i quali lo stalking.

Andrea Busia

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