È stato emozionante, per i ricercatori dell’associazione Sea Me Sardinia, scoprire che con un capodoglio avvistato nei giorni scorsi (nel corso della spedizione di monitoraggio effettua nel Golfo dell’Asinara – Canyon di Castelsardo), avevano già fatto conoscenza, foto-identificandolo 13 anni fa nel canyon di Caprera e battezzandolo col nome di Ganimede.

«Un’incredibile testimonianza dei lunghi spostamenti di questa specie nel Mediterraneo» afferma il ricercatore e biologo marino, Luca Bittau, presidente dell’associazione.

Ma le novità della spedizione non finiscono qui. I ricercatori di Sea Me Sardinia hanno infatti documentato la presenza di due specie considerate in pericolo di estinzione nel Mediterraneo: il capodoglip e il grampo. Nella stessa area, è infatti stato osservato e foto-identificato anche un gruppo di grampi in alimentazione: un segnale dell’alta produttività biologica dell’area.

Durante la spedizione sono stati inoltre avvistati diversi gruppi di stenelle striate, delfini pelagici incontrati per gran parte della rotta. Con questi nuovi avvistamenti, salgono a tre le specie Endangered IUCN segnalate nell’area.

La spedizione – informa Sea Me Sardinia, «è stata pianificata accuratamente per evitare aree e giorni di perturbazione previsti da tempo, e questo ha consentito di ottimizzare le risorse disponibili e portare a casa preziosi dati scientifici sull’area. Durante la navigazione (75 miglia nautiche e 10 ore di monitoraggio ininterrotte) il team ha utilizzato anche un idrofono, uno strumento che permette di ascoltare i suoni prodotti dai cetacei sott’acqua.  È stato proprio grazie a questi segnali acustici che si è potuta monitorar acusticamente la presenza di tre capodogli intenti a cacciare nelle profondità del canyon. I conseguenti avvistamenti dei capodogli ci hanno regalato momenti emozionanti e dati sulla specie».

Il Canyon di Castelsardo continua dunque a dimostrarsi un'area di estrema importanza per la presenza al suo interno di specie di rilevante importanza per la conservazione della biodiversità e l’integrità degli ecosistemi marini Mediterranei nel Santuario Pelagos.

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