Piano urbanistico comunale da rivedere e correggere a Golfo Aranci: il Tar della Sardegna, in accoglimento parziale di un ricorso presentato dalla Regione, ha imposto un nuovo dimensionamento degli insediamenti e delle zone di espansione "rapportato al numero di futuri residenti, con conseguente ridefinizione delle sottozone".

Il Comune dovrà rimettere mano allo strumento urbanistico approvato nel 2011 ed entrato in vigore nel 2016, perché, ha stabilito il Tar, le nuove volumetrie previste dal Piano, sono in risultato di una previsione errata dell'incremento demografico.

In pratica, la crescita di Golfo Aranci è stata sovrastimata, con conseguente eccessiva dotazione di cubatura per gli interventi edilizi.

Questo il commento del sindaco Giuseppe Fasolino: "Per noi è comunque un provvedimento positivo. Perché hanno superato l'esame del Tar la nuova zona artigianale e il campo da golf, inoltre i giudici amministrativi hanno stabilito che il Puc non è in contrasto con il Ppr. Per il resto, le indicazioni del Tar saranno immediatamente accolte con una correzione dei dati di crescita demografica. Ma il Puc, nella sostanza, resta in piedi".

Di diversa opinione il dirigente del Pd, Andrea Viola, all'epoca dell'approvazione del Puc capogruppo di minoranza in Consiglio comunale: "È una brutta battuta d'arresto, questo è sotto gli occhi di tutti. Golfo Aranci ora non ha uno strumento urbanistico. Eppure, il sindaco sapeva bene, perché lo avevano segnalato noi, che la sovrastima delle volumetrie non sarebbe mai passata. E c'è da chiedersi il perché questa scelta".
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