Olbia, come la vorresti”, scatta l’ora dei living labs, l’occasione per proporre idee innovative e co-progettare, società civile e amministrazione, il futuro della città.

Tra le azioni del più ampio intervento di rigenerazione urbana, che coinvolge i quartieri Sacra Famiglia e Poltu Quadu, in particolare quelle dedicate alla creazione di tessuto economico e ai percorsi innovativi dal titolo “Che bell’impresa, Olbia” (iniziate a luglio scorso),  la “chiamata” ad associazioni, società e singoli cittadini, presentata ieri sera all’archivio Mario Cervo, ha suscitato interesse e grande partecipazione.

Nel cuore di “Sacra Famiglia”, un nutrito numero di persone ha ascoltato dai progettisti della Rti - Fondazione Brodolini, Itinerari Paralleli e Poliste - aggiudicataria del bando, come si svolgeranno gli otto tavoli di progettazione che dovranno avere come base idee e proposte che abbiano una valenza culturale e sociale, dal welfare fino alla mobilità sostenibile.

«L’idea è quella  di ricevere proposte dai cittadini, metterle al centro dei tavoli di co-progettazione e far partecipare altri cittadini e cittadine – dice Sergio Galasso di Itinerari Paralleli -  In quattro incontri passare da una prima idea a qualcosa di meglio comunicabile e concreto».

Chiamati “living labs”, questi laboratori di innovazione hanno l’obiettivo di portare le proposte a “contaminare” l’esterno, dalla società alle istituzioni; la concretizzazione dei progetti viene poi affidata all’accoglimento da parte dell’amministrazione pubblica, che può decidere di realizzarli o farli entrare nella programmazione futura; possono autofinanziarsi o essere di ispirazione per progetti già in corso d’opera.

Urbanistica, paesaggistica, welfare, cultura, impresa a impatto sociale, valorizzazione della partecipazione attiva gli ambiti di azione privilegiati. Dai festival, agli interventi di urbanismo tattico, fino ai servizi di mobilità in sharing, alcuni esempi. «A Savona abbiamo fatto, per il  Palazzo Della Rovere, un lavoro per immaginare la nuova funzione dopo che verrà ristrutturato – spiega Galasso, citando un living lab con oltre 150 cittadini partecipanti - cercheremo di non scartare nessun progetto ma semmai, se saranno troppi, di accorparli per aree tematiche».

Tra i relatori della Rti, insieme a Galasso, Debora Greco, Alberto Piazzalunga e Irene Costa, per il Comune di Olbia il sociologo Matteo Sartor, responsabile del procedimento.

Le proposte potranno essere inoltrate, entro il 15 marzo, seguendo le indicazioni sul sito del Comune di Olbia, avviso pubblico Call to Experimenta.  

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