Il concerto dei Tazenda ha chiuso ieri notte i festeggiamenti patronali di Arzachena con due eventi fortemente identitari oltre che religiosi, quali la processione per le vie cittadine e la Messa solenne in onore dei patroni, Santa Maria della Neve, Sant’Isidoro e Sant’Antonio Abate. Una coltivazione dunque delle proprie radici storiche, della propria identità che è agropastorale e religiosa (la devozione per Santa Maria della neve è legata ad una miracolosa nevicata a Roma nel mese di agosto, fenomeno questo che secondo una tradizione si sarebbe verificata fuori stagione anche ad Arzachena, durante la costruzione della chiesa settecentesca oltreché legato alla fertilità delle terre; quello per Sant’Isidoro agricoltore risale al fatto che sia il protettore dei campi, delle messi e degli agricoltori e l’altra, per Sant’Antonio Abate, è una devozione legata al bestiame e agli animali in genere), da parte di una cittadina oggi fortemente turistica e proiettata nel mondo moderno, con località frequentatissime da persone (oltre 1 milione di presenze), provenienti da ogni parte del mondo, rinomate e mondane, una fra tutte Porto Cervo. Cittadina che fa anche, della coltivazione della propria identità agropastorale e della sua storia, un’offerta turistica di rilievo, accanto a quella più strettamente legata al mare, le sue spiagge e all’ambiente in generale.

La processione che si è sviluppata ieri, sia per le strade del borgo antico, che in quelle della parte nuova della cittadina, ha visto la presenza, dietro il furgone della Protezione civile che trasportava 3 simulacri, di molti fedeli, delle autorità, della banda musicale Città di Arzachena, dei cavalieri di Arzachena, dei gruppi folk Santa Maria di Arzachena e Città di Arzachena, delle associazioni e gruppi ecclesiali.

A proposito di simulacri; quelli dei santi, Isidoro e Antonio Abate, sono antichi e originali, conservati nel Tempio vecchio settecentesco, mentre quello della Vergine della neve è molto più recente, del '900 addirittura. Quello originale infatti, incastonato nell’altare maggiore, da molto tempo non viene più spostato per tutelarne, considerata la vetusta fragilità, la conservazione. I festeggiamenti dei santi patroni sono durati 4 giorni e hanno visto tra le altre cose, il concerto di Nek, artista amato dal grande pubblico, che si era esibito il giorno 20 nel grande palco allestito nel rione Tanca di Lu Palu.

Accanto ai riti tradizionali, il programma ha visto concerti, intrattenimento per bambini e non, esposizione e degustazione di prodotti agroalimentari. C’è stato il gioco dell'albero della cuccagna, hanno avuto luogo la presentazione della squadra di calcio Arzachena Academy Costa Smeralda e serate di liscio ed altra musica. L’organizzazione degli eventi quest’anno è stato a cura del Comitato Fidali 85/2000 e della Parrocchia di Santa Maria della Neve, con il supporto del Comune di Arzachena. A Santa Maria della neve non è finita tuttavia ieri; il giorno 30 settembre ci sarà la funzione di saluto del parroco, don Mauro Moretti, che si trasferirà in quel di Porto Cervo, mentre per il 5 ottobre ci sarà l’accoglienza, presente il vescovo diocesano, del nuovo parroco, che è polacco, don Jacek Meczel.

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