«Mi inseguivano ovunque, vedevo dappertutto alieni e non riconoscevo le persone. Per questo ho chiesto aiuto nel bar. Non ricordo niente di mio padre».

Michele Fresi questo pomeriggio ha confermato di avere assunto dosi massicce di Lsd prima di colpire mortalmente il padre Giovanni, ad Arzachena, con un bastone, e ha parlato anche delle allucinazioni che sono l’effetto degli “acidi”.

Il giovane, 27 anni, arrestato con l’accusa di omicidio, è comparso davanti al gip di Tempio, Marco Contu, alla presenza del suo legale, l’avvocato Pierfranco Tirotto ed è apparso ancora provato e in stato confusionale.

Il giovane ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere ma ha rilasciato comunque delle dichiarazioni.

In sostanza ha affermato di non ricordare nulla dell’aggressione mortale ai danni del padre Giovanni, deceduto all’alba di ieri a causa delle gravissime ferite alla testa riportate per le violente bastonate. ll giovane ha detto invece di avere assunto Lsd e di ricordare il ferimento della compagna, alla quale ha fratturato una mandibola.

Fresi ha raccontato di avere vissuto come dentro un film dell’orrore e di essersi sentito braccato. La Procura di Tempio ha chiesto la misura del carcere e il gip ha dato il proprio assenso, convalidando l’arresto. 

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