“Burocrazia” per salire a bordo, paziente oncologica sarda perde il volo Linate-Olbia
Il rientro nell’Isola dopo le cure diventa un’odissea, e il caso finisce in Parlamento: «Le hanno chiesto di compilare ulteriori moduli, nel frattempo l’aereo è partito»(Ansa)
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Una paziente oncologica sarda di rientro da Milano ha dovuto affrontare un’odissea per imbarcarsi sul volo Aeroitalia Linate-Olbia.
Una vicenda denunciata dal deputato gallurese della Lega Dario Giagoni, che parla di episodio «vergognoso e inaccettabile» e annuncia un’interrogazione parlamentare ai ministri dei Trasporti e della Salute.
Secondo quanto riferito da Giagoni la donna, di rientro dopo una visita medica a Milano, doveva imbarcarsi sul volo di ieri mattina delle 9. Obbligata a portare un drenaggio peritoneale e molto provata dalla malattia e dalle terapie, si è vista respingere da Aeroitalia il certificato rilasciato dal suo medico e attestante il suo stato di salute.
«Il certificato era stato inizialmente accettato, poi è stato rifiutato sostenendo la necessità di compilare ulteriori moduli, i cosiddetti B1 e B2, contenenti informazioni sanitarie altamente sensibili - racconta Giagoni - La passeggera ha così perso il volo, è stata costretta a recarsi al pronto soccorso aeroportuale per ottenere un nuovo certificato e, solo dopo l'intervento della polizia di Stato, le è stato finalmente riconosciuto il diritto a salire sull'aereo».
Ma il volo delle 9 era già partito, la donna ha dovuto attendere quello del pomeriggio. E, viste le sue condizioni di salute, è stata costretta a trovare una stanza d’hotel per poter riposare adeguatamente. Stanza pagata di tasca sua, ovviamente.
Insomma, «cavilli burocratici» che hanno costretto a un calvario una donna già duramente provata. «È inammissibile - attacca il parlamentare - che nel 2025 una cittadina italiana, residente in Sardegna, debba affrontare simili umiliazioni per rientrare nella propria terra dopo un viaggio di cura. Ancora una volta i sardi vengono trattati come cittadini di serie B, penalizzati dalla burocrazia e da un sistema dei trasporti che continua a ignorare le reali necessità di chi vive nelle isole. Per chi lotta contro una malattia, ogni viaggio è già una prova. Non è tollerabile che la burocrazia e l'indifferenza trasformino il diritto di tornare a casa in un calvario».
Con l’interrogazione ai ministri Giagoni punta a fare chiarezza su questa gestione «assurda e disumana», per cui «la compagnia Aeroitalia dovrebbe essere chiamata a rispondere».
(Unioneonline)
