Sono passati ormai quindici giorni dalla notte fra il 13 e il 14 agosto, quando lungo la spiaggia Marinella, a Porto Rotondo, Fabio Piu, 34 anni, è stato accoltellato alle spalle dal trapper romano Elia Baby. Quindici giorni trascorsi in un letto d’ospedale dell’unità spinale, e al momento ancora senza una risposta sulla possibilità che potrà in futuro tornare a camminare.

Il suo intervento, a Porto Rotondo, era arrivato per provare a calmare gli animi dopo aver visto il trapper con un altro gruppo di amici romani intenti a seminare il panico fra la gente.

"Lanciavano bottiglie, insultavano i passanti – racconta intervistato dal Messaggero – e non ne volevano sapere di smettere”. Quindi “li ho invitati a cambiare atteggiamento – prosegue – ho cercato di farli ragionare. Sembravano essersi placati e per questo ero tranquillo”. Ma quando più tardi ha provato a raggiungere la macchina la terribile aggressione: “Quel ragazzo – spiega – mi ha aggredito alle spalle, dandomi una coltellata. Ricordo che sono caduto faccia a terra. Avevo subito perso la sensibilità alle gambe. Sembrava me le avesse tagliate. Per questo alla gente intervenuta in mio soccorso chiedevo se ci fossero ancora”.

Le coltellate sono arrivate “alla colonna vertebrale” e “alcuni frammenti ossei sono finiti nel midollo”, lasciando il giovane “in un lago di sangue”. Poi l’intervento dei soccorritori, e in ospedale a Sassari un intervento “durato 8 ore”. Quindi il trasferimento in una clinica specializzata a Cagliari, “ma i medici sono cauti”, spiega. “Ho perso la sensibilità dall’ombelico in giù e non so se e quando potrò riacquistarla”, la conclusione.

(Unioneonline/v.l.)   

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