La Maddalena, la rinascita silenziosa della Spiaggia Rosa: «Serviranno secoli per tornare com’era»
Posidonia e mare in salute, ma la spiaggia resta interdetta: «Ora la bellezza si ammira, non si calpesta»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Abbiamo trovato la prateria di posidonia oceanica, nei fondali antistanti la Spiaggia Rosa-Cala di Roto, a Budelli, in ottime condizioni, con foglie alte anche più di 1 metro, in buono stato di conservazione, con crescite anche in altri punti del fondale, segno evidente che le azioni intraprese negli anni ‘90 stanno dando i loro risultati». Giulio Plastina, direttore del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena, si riferisce alla recentissima indagine conoscitiva subacquea, realizzata in collaborazione con la Stazione Zoologica di Napoli (tra i più importanti enti di ricerca nei settori della biologia marina e dell'ecologia, fondata nel 1872) e con l’Università di Cracovia (Polonia), per verificare lo stato di conservazione del fondale, le condizioni dell’habitat e della posidonia. In particolare della miniacina, organismo unicellulare che costruisce gusci calcarei multicamerati di colore rosa, che donano il particolare e originale colore alla spiaggia. Spiaggia Rosa che è interdetta al calpestio, al bagno e all’ancoraggio, dal 1994, con decreto dell’allora ministro dell’Ambiente, Carlo Ripa di Meana, prima ancora che venisse istituito il Parco Nazionale.
Direttore Plastina, e per quanto riguarda la miniacina?
«Sott’acqua si notano gli scheletrini di minacina, in quantità; in effetti più visibili ed evidenti rispetto a quelli della battigia poiché, una volta spiaggiati, tendono a perdere la loro colorazione, per via dell’esposizione ai raggi solari. Per arrivare a rivedere la Spiaggia Rosa come l’hanno conosciuta i nostri genitori e i nostri nonni ci vorranno però secoli, millenni probabilmente».
Dunque poche speranze perché venga tolta l’interdizione alla Spiaggia Rosa? Che possa essere di nuovo accessibile e balneabile?
«Si può goderne in modalità diversa; la si può infatti visitare accompagnati da una guida del Parco, transitando sulle apposite passerelle; se pensiamo a cosa è stata quella spiaggia, fino al famoso decreto … Era frequentata da centinaia e centinaia di gommoni, natanti e imbarcazioni varie, da migliaia di persone accalcate in spiaggia e a fare il bagno, senza che peraltro, così affollata, fossero in grado di apprezzarne la bellezza. Oggi invece possiamo ammirare, in tutta la sua magnificenza, questo luogo intonso».
Ci sono però anche, direttore, i soliti furbetti, come spesso i social documentano …
«È anche vero che fra centinaia di migliaia di persone che ogni anno vi transitano davanti, ce ne sia qualcuno che fa il furbo. Succede ovunque, anche alla Fontana di Trevi a Roma. Ma parliamo tuttavia di una percentuale infinitesimale, considerando appunto la quantità di persone … Tutti abbiano invece la possibilità di godere di questa bellezza, di ammirare questo, momento della natura!».