Ha contribuito alla resistenza di La Maddalena all'occupazione tedesca e a cacciarli dall'isola. Ieri, 13 settembre, all'età di 101 anni, Giuseppe Marcellino è voluto tornare in occasione della commemorazione di quei fatti che rappresentarono il primo atto di resistenza armata italiana ai nazi-tedeschi.

Marcellino, commosso, ha ricordato quei giorni drammatici tra il 9 e il 13 settembre 1943 quando fu tra i militari che aderirono all'impeto d'orgoglio di una parte delle nostre forze armate che, dopo l'armistizio, decisero d’opporsi a un esercito molto più addestrato ed armato.

Giuseppe Marcellino vive a Olbia ed è cittadino onorario di La Maddalena dal 2022 e ieri è stato tra i protagonisti della solenne celebrazione in ricordo della battaglia e dei caduti, presso il sacrario di Moneta, alla presenza del sindaco, Fabio Lai, e del comandante della Scuola Sottufficiali della Marina militare, Francesco Maffiola.

A rendere onore ai caduti c'erano i picchetti della Marina, dell’Esercito, dell'Aeronautica, dei Carabinieri nonché rappresentanze dell'Anpi e delle associazioni combattentistiche. 

Hanno preso la parola Mario Me, presidente del comitato Carlo Avegno e Almo Bramucci, dell’Anpi, progettista del sacrario.

Furono molti i feriti in quell'occasione e alcune decine i caduti, tra i quali il comandante Carlo Avegno, insignito poi di medaglia d'oro, al quale è intitolata la piazza d'armi della Scuola Sottufficiali della Marina Militare e anche un cippo fuori dalla caserma eretto lo scorso anno nel punto dal quale una mitragliatrice tedesca lo falciò.

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