La speranza non la lasciano, loro che entrano nelle farmacie sarde. Pur con trepidazione, attendono di conoscere il responso del tampone antigenico (quello rapido) che richiedono. E lo fanno in tanti, al punto che per evitare assembramenti molte farmacie ormai lavorano su appuntamento, e in molti casi si arriva a dover attendere un paio di giorni. Dove ancora si accolgono le persone senza fissare una data e un orario, bisogna rassegnarsi: l’attesa in coda può essere lunga, nei capoluoghi come Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano così come nei piccoli Comuni in cui la farmacia (l’adesione è libera) ha deciso di effettuare i test.

Lunghe file al bancone

Alla fine quasi tutti i risultati sono negativi, ma questo è dovuto al fatto che a sottoporsi al test - costa 15 euro per gli adulti e 8 euro per i ragazzi, prezzi calmierati dallo Stato - ora non è più soltanto chi teme di essere stato contagiato e i no-vax (o no Green pass) che devono andare a lavorare. A richiederli sono ora anche i vaccinati con tre dosi, che si infettano assai più difficilmente rispetto a chi non è protetto e, in ogni caso, non sviluppano la forma grave del Covid. 

La precauzione

«In questo periodo di feste, soprattutto per quanto riguarda il Natale», conferma Maria Pia Orrù, presidente di Federfarma Cagliari e titolare dell’omonima farmacia in via Liguria, «c’è molta attenzione nei confronti dei parenti, soprattutto per quelli anziani. Anche i vaccinati vogliono sottoporsi al tampone rapido per tutelare le persone cui tengono, e che incontrano per pranzi e cenoni». 

Screening utile

Quello che potrebbe sembrare un eccesso di prudenza, visto che chiede il tampone anche chi non ha alcuna avvisaglia di essere stato infettato dal SarsCoV-2, è invece un segno di civiltà giustificato dall’alta capacità infettiva della variante Omicron, che sta lentamente soppiantando la Delta, però più “cattiva” di quella attuale. 

«Con i tamponi che abbiamo somministrato la vigilia di Natale a persone che, al cenone, tenevano a non contagiare familiari e parenti anziani, abbiamo trovato diversi casi di persone positive al Covid, ma totalmente asintomatiche». Camilla Pedrazzini, titolare dell’omonima farmacia in via Bacaredda a Cagliari, non ha pace davanti alla fila di persone in attesa: «È un flusso continuo, non c’è mai tregua: prima venivano i no-vax, ora tutti».

Test su base volontaria

Chi vorrà sottoporsi a un tampone rapido farà meglio a informarsi, perché soltanto una parte delle farmacie sarde ha deciso di aderire volontariamente a questa campagna di controlli. Per fare un esempio, delle circa cinquanta farmacie che esistono a Cagliari, soltanto sedici offrono questo servizio, e a Quartu sono nove: l’elenco completo di quelle sarde in cui è possibile sottoporsi al tampone antigenico anti Covid è sul sito di Federfarma.

Quindici euro il test per l’adulto, otto per i ragazzi: il tanto per un piccolo business c’è, eppure molti titolari di farmacie non sono attratti dalla prospettiva, e per questo le code sono tanto lunghe. «Non ho aderito», spiega Francesca Cozzoli, titolare della farmacia Sant’Antonio in via Cettigne a Cagliari, «perché non ho spazi sufficienti né un ingresso separato rispetto a quello dei clienti. E poi, preferisco dedicare il personale al bancone per mantenere efficiente e rapido il servizio principale, cioè la vendita di medicinali». 

(Unioneonline)

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