Sui tavoli dei tecnici dell’assessorato all’Ambiente ci sono 264 procedimenti di competenza ministeriale, sui quali la Regione può solo dare un parere e  circa 30 di competenza regionale (per i quali è richiesta la valutazione di impatto ambientale da parte dell’assessorato). Si  parlava di invasione dell’eolico e del fotovoltaico in Sardegna oggi nella seduta congiunta delle Commissioni “Attività Produttive” e “Governo del Territorio” del consiglio regionale. A fornire i dati è stato l’assessore all’Ambiente Marco Porcu. 

Al termine dell’incontro, visti i numeri e valutata l’opposizione popolare sempre più pressante, è stata proposta l’idea di arrivare a una proposta unitaria per arginare l’assalto delle multinazionali delle energie rinnovabili al territorio sardo.  Ancora da definire se avverrà attraverso una richiesta di moratoria contenuta in una proposta di legge o con un’azione politica da parte di Giunta e Consiglio  da esplicitare in sede di Conferenza Stato-Regioni.

Secondo l’assessore l’ipotesi di moratoria, contenuta nella proposta di legge presentata dall’opposizione, andrebbe estesa anche alla fase valutativa oltre che a quella autorizzativa: «Così rischia di perdere efficacia».

Per l’assessore Anita Pili, pur favorevole a una proposta di moratoria, la via più efficace da seguire sarebbe invece quella di un’azione forte contro la proliferazione di impianti da energia rinnovabile in sede di Conferenza Stato Regioni: «Il decreto legge sulla aree idonee è in attesa di definizione»,  ha detto Pili, «per ora nessuna Regione ha espresso parere favorevole. il provvedimento può essere emanato solo se c’è un’intesa tra Stato e Regioni. È in questa sede che la Sardegna può far valere le proprie ragioni con un’azione congiunta portata avanti da Giunta e Consiglio. Occorre tener conto che le proposte di moratoria fin qui presentate, come quella del Friuli, sono state impugnate davanti alla Corte Costituzionale».

Nel successivo dibattito sono intervenuti i consiglieri Walter Piscedda (Pd), Laura Caddeo (Rossoverdi), Alessandro Solinas (M5S), Francesco Agus (Progressisti) e Michele Ennas (Lega) che hanno tutti convenuto sulla necessità di mettere a punto un’iniziativa, seppur con modalità diverse, che porti a un’azione efficace nei confronti del Ministero. L’ipotesi sul tavolo è quella di una proposta unitaria che dia più forza all’iniziativa della Sardegna.

(Unioneonline/E.Fr.)

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