La drammatica situazione degli ospedali del Nuorese, dell'Ogliastra e dell'Oristanese ha bisogno di un'analisi puntuale di budget e piante organiche, così da indirizzare meglio le richieste di intervento, se necessario trasferendo la vertenza allo Stato.

Questa, in sintesi, la proposta dei presidenti regionali di Anci e Cal, Emiliano Deiana e Andrea Soddu, all'assessore della Sanità Mario Nieddu, nel corso di un incontro svoltosi questa mattina a Cagliari, cui hanno partecipato anche i sindaci delle tre aree, la direzione generale dell'assessorato e i vertici di Ats, delle Assl e degli ospedali dei territori di riferimento.

"Insieme all'Anci abbiamo inaugurato il primo di una serie di confronti che coinvolgerà gli amministratori locali di tutta l'Isola, per fare il punto e condividere informazioni su cosa è stato fatto e cosa si sta facendo per la sanità ed esaminare le eventuali proposte operative", dichiara l'assessore Nieddu.

Al centro dell'incontro odierno, dunque, la situazione degli ospedali e dell'assistenza sul territorio.

"Oggi, dati alla mano, i principali problemi derivano dalla carenza di medici specializzati - spiega Nieddu - una situazione che arriva da decenni di mancata programmazione. Negli ultimi due anni abbiamo preso importanti provvedimenti per cambiare rotta decuplicando le borse di studio regionali per le scuole di specializzazione, arrivando a inserire il vincolo a esercitare nell'Isola per almeno tre anni, e ripubblicando tutte le ore di specialistica ambulatoriale, 830mila, rimuovendo il blocco del turnover che avevamo ereditato. Abbiamo dato nuovo impulso ai concorsi, 65 bandi autorizzati, 31 conclusi e banditi nuovamente dopo l'esaurimento delle graduatorie. Per favorire gli ospedali in cui si fatica di più a trovare medici disposti a ricoprire gli incarichi abbiamo cambiato le regole dei concorsi e ora, con la legge Omnibus appena approvata, abbiamo stanziato 13 milioni di euro di risorse aggiuntive regionali per incentivare economicamente gli specialisti a scegliere quelle sedi, una misura che non si era mai vista prima, giustificata dal particolare momento che stiamo attraversando e dalla nostra ferma volontà di dare ossigeno ai presidi in maggiore difficoltà. Abbiamo lavorato a tutto questo affrontando una pandemia che dura da quasi due anni, anche se oggi sembra lontana per il miglioramento del quadro epidemiologico".

"Attualmente - precisa l'assessore - stiamo lavorando per rafforzare i meccanismi di sistema dove le risorse siano condivise fra i presidi dell'Isola, nell'ottica di mutuo soccorso in una condizione in cui la coperta è corta ovunque. Per affrontare le criticità stiamo utilizzando ogni strumento che l'attuale quadro normativo nazionale ci consente e sono già diverse le deroghe che abbiamo chiesto al Governo e in Conferenza delle Regioni. A Roma finalmente è stata depositata la bozza di riforma delle USCA, che, se attuata, potrebbe incidere sulle criticità che riguardano sia la medicina di base, sia la continuità assistenziale".

Nel corso dell'incontro l'esponente della Giunta ha affrontato anche i temi dell'assistenza primaria: "In questi giorni - ha dichiarato - abbiamo chiuso un importante accordo integrativo con le sigle sindacali dei pediatri di libera scelta che ci consentirà di bandire sedi carenti straordinarie". Per quanto riguarda i medici di base l'assessore ha ricordato ai sindaci che sono state bandite le sedi carenti del 2019 e 2020 e "attualmente - ha precisato - sono in corso le assegnazione degli ambiti rimasti senza medico nel 2019, a cui seguiranno le assegnazioni per il 2020. Negli ultimi due anni abbiamo recuperato un ritardo enorme arrivando ad assegnare le sedi rimaste vacanti dal 2014 al 2017, riportando infine la situazione in pari. Purtroppo la carenza di medici colpisce anche la medicina generale e oggi per alcuni ambiti periferici si fatica a trovare professionisti disposti a ricoprire l'incarico anche a tempo indeterminato. Per tamponare questo problema abbiamo indicato una strada possibile, in sede di comitato aziendale può essere esteso l'orario delle guardie mediche che possono così visitare i pazienti e quantomeno garantire le prescrizioni a chi ha necessità di proseguire le terapie".

"Attraversiamo un momento di emergenza - conclude l'assessore Nieddu - in cui gli strumenti ordinari non bastano più. Serve una revisione delle regole a livello nazionale e, in questo senso la sinergia tra le istituzioni, tra Regione e i sindaci, dà sicuramente forza a quelle che sono le istanze e le necessità del nostro territorio".

"La situazione è difficile - il commento di Emiliano Deiana - dobbiamo capire come superare i problemi nell'immediato, come ricostruire i servizi e disegnare le soluzioni nel lungo periodo. Per fare questo abbiamo chiesto all'assessore i budget e le piante organiche degli ospedali in questione nell'anno horribilis del 2018 e quelli di oggi. Vogliamo sapere se sono stati attivati i concorsi per la gravissima carenza di medici e personale e se sono stati incentivi i trasferimenti in queste aree. Per ciò che attiene a questioni normative sui contratti a livello nazionale dobbiamo mobilitarci con il Parlamento e il Governo. Non possiamo affrontare situazione di guerra con strumenti di pace, qui ci vogliono strumenti eccezionali".

"Il nostro obiettivo è arrivare ad avere i dati dei fabbisogni delle singole aziende sanitarie - ha sottolineato Soddu - appena la Regione ce li fornirà faremo battaglie indirizzate allo Stato al quale chiederemo la modifica di alcune norme per riuscire a far fronte alla grave emergenza sanitaria dei nostri territori".

Intanto questa mattina a Nuoro sono state consegnate al prefetto Luca Rotondi le 10mila firme raccolte dalla petizione a sostegno della sanità pubblica lanciata alcuni giorni fa sulla piattaforma Change.org dagli imprenditori. Uno dei promotori, il gioielliere nuorese Fabio Rosas, ha scritto al presidente del Consiglio Mario Draghi chiedendo "l'intervento dei medici militari per risolvere il problema della mancanza di personale negli ospedali". 

(Unioneonline/v.l.)

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