Donna scomparsa, i messaggi dal telefono della moglie e le contraddizioni: le similitudini con altri delitti
Ancora non c’è traccia di Francesca Deidda, di lei non si hanno notizie da maggio. Diversi, per ora, i punti in comune con il caso Impagnatiello e l’omicidio di Speranza PontiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Secondo gli inquirenti avrebbe usato il telefono della moglie, dal quale mandava messaggi ai parenti per far credere che fosse ancora viva. Il corpo di Francesca Deidda, la donna scomparsa a San Sperate, non è ancora stato trovato, ma i nuovi elementi emersi dalle indagini hanno portato al fermo del marito, Igor Sollai. Il 43enne autotrasportatore è ora accusato dell’omicidio e dell’occultamento del cadavere della coniuge. Oggi la conferma della misura cautelare, dopo l’interrogatorio di convalida.
A denunciare la scomparsa della donna è stato il fratello, il 30 maggio scorso. Ma, anche se le indagini sono ancora in corso, sembrano essere diversi i punti in comune tra questo e altri recenti casi di cronaca nera. Alcuni degli elementi trapelati sui presunto femminicidio di cui è accusato Sollai, ricordano il cosiddetto delitto di Senago. Alessandro Impagnatiello scriveva infatti alla fidanzata Giulia Tramontano: «Ho i giornalisti che mi stanno molestando sotto casa, ti prego è invivibile così mia mamma piange, mio fratello e Luciano pure, ti prego. Siamo al 4 giorno oggi, finiscila con questa storia e batti un colpo, ti supplico». Ma la ragazza era già morta da giorni. Il tutto per costruirsi un alibi e far credere che la giovane, incinta al settimo mese di gravidanza, fosse ancora viva.
E anche se il caso di San Sperate è ancora tutto da ricostruire, ci sarebbero delle similitudini anche con il caso di Speranza Ponti, uccisa dal compagno Massimiliano Farci, che aveva anch’egli inviato dei messaggi dal telefono di lei per rassicurare la famiglia. Ma, anche in questo caso, la donna era già stata uccisa.
(Unioneonline/v.f.)