Da Saccargia a Orgosolo sino a Cagliari. In un'estate torrida incontri, assemblee, proposte per respingere l'assalto eolico e fotovoltaico.  

La geografia di un'ampia mobilitazione. Il cammino sino al capoluogo. Tanti snodi in questo percorso.

A Saccargia, a pochi passi dalla Basilica, si sono misurate le forze e l'entusiasmo. Una verifica prima di dare slancio alla protesta contro la speculazione energetica. Nel porto di Oristano il blocco dei convogli che trasportavano in Sardegna le gigantesche pale per la realizzazione degli impianti eolici. I comitati si sono organizzati e hanno trovato una piena sintonia con tanti sindaci.

Un'alleanza che è l'asse portante della proposta di legge di iniziativa popolare denominata Pratobello 24. È il richiamo a un'altra mobilitazione. Nel 1969 Orgosolo si oppone alla decisione del Governo di utilizzare l'area di Pratobello per esercitazioni militari. Di nuovo Orgosolo, dove la proposta di legge è nata e di nuovo Pratobello, momento di svolta nella storia sarda del Novecento. In piena estate è partita la raccolta delle firme per la Pratobello 24. Negli uffici comunali e nei banchetti itineranti. E numeri in costante crescita.

I sardi hanno fatto sentire la loro voce. Oltre 211 mila firme. Un dato politico di cui tenere conto. Un messaggio chiaro e netto contro gli speculatori dell'energia.

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