Antonio Macciotta aveva interessi anche a Roma. Il suo nome figura tra i consulenti del polo sanitario di San Carlo, istituto su cui indagano i pm romani per una mega truffa costata alla Sanità del Lazio un buco da 244 milioni di euro. Macciotta è stato arrestato giovedì a Roma per il crac da 13 milioni di euro del policlinico Città di Quartu. Stessa sorte per Sergio Porcedda, cagliaritano, ex presidente del Bologna Calcio.

Intanto, per entrambi dovrebbero svolgersi tra domani e martedì gli interrogatori di garanzia. Porcedda, difeso dagli avvocati Massimiliano Ravenna e Matilde Mura, è agli arresti domiciliari mentre Macciotta, difeso da Francesco Atzori, è in procinto di essere trasferito a Buoncammino dal carcere romano di Regina Coeli. Sarà l'occasione per tentare di dare una spiegazione a quegli spostamenti di denaro avvenuti, secondo l'accusa, attraverso un sistema di scatole cinesi.

Secondo il sostituto procuratore Giangiacomo Pilia, Porcedda e Macciotta in concorso con altre sette persone denunciate a piede libero, avrebbero provocato una voragine stimata in 13 milioni e mezzo di euro nella casse della srl che gestiva la casa di cura quartese.

I dettagli nell'articolo di Fabio Manca sull'Unione Sarda oggi in edicola.
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