Sfiora il 12 per cento il tasso di positività emerso dal bollettino diramato ieri dall’Unità di crisi regionale relativo ai contagi da coronavirus in Sardegna. 178 i nuovi casi segnalati e due vittime. 19 sono invece i ricoverati nelle terapie intensive, 77 quelli in area medica. E quasi tutti i pazienti sono non vaccinati quindi non protetti dai sintomi gravi della malattia.

Numeri che si avvicinano al fatidico 10 per cento della soglia d’allarme relativa ai posti letto occupati sul totale di quelli disponibili.

Intanto i sardi immunizzati con seconda dose toccano quota 51 per cento ma sono tanti gli over 60 e i giovani che non si sono ancora vaccinati. A questi ultimi si lega il problema del rientro in aula a settembre e come ha ricordato il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, “l’obiettivo è ridurre al minimo il rischio di ritorno alla didattica a distanza”. Il primo cittadino ha riassunto anche la situazione del capoluogo: “Sono 708 le persone attualmente positive, 14 quelle ricoverate in ospedale. Grazie soprattutto ai vaccini, la situazione è nel complesso molto diversa rispetto ai mesi scorsi. L'aumento dei contagi ci ricorda però che l'emergenza non è finita”.

L’altra preoccupazione riguarda sempre il mondo della scuola: stando alla tabella della presidenza del Consiglio, il 33 per cento del personale scolastico non si è presentato agli hub vaccinali, mentre secondo i dati della Regione si tratta del 18 per cento. Una possibile spiegazione della discrepanza, ha spiegato l’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu, potrebbe risiedere nel fatto che “molti si sono vaccinati non come ‘categoria’ personale scolastico ma per fascia d'età, per cui facendo poi noi le verifiche abbiamo riscontrato questi dati aggiornati”.

(Unioneonline)

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