Prosegue la polemica sul concorso organizzato dalla Scuola nazionale di amministrazione, per i “dirigenti del futuro”. La scintilla era stata innescata dalla vicepresidente del Movimento 5 Stelle Alessandra Todde, che aveva sottolineato il pesante svantaggio dei sardi, costretti a recarsi a Roma per prendere parte al concorso, a differenza di quanto avvenga nel resto d’Italia, dove esiste la possibilità di svolgere la prova dalla propria regione. 

«Per intenderci i siciliani la faranno a Catania. I sardi no. La faranno a Roma, insieme ai partecipanti dall'estero», aveva spiegato Todde. Poi, non era mancato un attacco “locale”: «Invece di farsi prendere in giro sull'autonomia differenziata perché questa giunta non difende i sardi con un governo che dovrebbe essere vicino?».

Sul tema, è arrivata la risposta del presidente della Regione Christian Solinas: «La Regione ha sempre fatto, e continuerà a farla», ha dichiarato il governatore, «una battaglia perché i sardi che sostengono un concorso pubblico non siano costretti a lasciare l’Isola e possano svolgere le prove a casa loro, senza un ulteriore aggravio di disagi e costi per il viaggio e l’alloggio. Chi su questi argomenti chiama in causa la Giunta accusandola di non difendere gli interessi e i diritti dei sardi sbaglia completamente destinatario».

Va al contrattacco l’assessora regionale degli Affari generali, Andreina Farris, che chiede «quali siano gli interventi realizzati dal governo di cui faceva parte la vicepresidente del Movimento 5 Stelle per superare le difficoltà legate all’insularità che limitano, di fatto, le opportunità di inserimento nel mondo del lavoro per i sardi».

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