La vicenda inizia a febbraio quando un impiegato di 50 anni di Carbonia trova l'offerta dell'auto in vendita su un sito on line. A prima vista il prezzo e le condizioni di vendita sono molto convenienti: anticipo di 3.600 euro, cinque giorni di prova con clausola soddisfatto o rimborsato, trasporto a carico del venditore e saldo degli altri 3600 euro a passaggio di proprietà chiuso.

L'ignaro acquirente inizia a prendere contatti con il venditore che avrebbe dovuto inviare l'auto dall'Inghilterra ed effettua un primo bonifico da 3600 euro a garanzia dell'acquisto dato che l'auto sarebbe arrivata nell'arco di cinque giorni.

I giorni successivi al primo bonifico l'aspirante compratore, cui nel frattempo era stato dato anche un numero telefonico, riceve una comunicazione via mail con la conferma del pagamento il numero di ordine e della transazione. Passa qualche giorno e arriva un'altra mail in cui si conferma la spedizione del bonifico e l'imminente comunicazione da parte dell'azienda di spedizione per concordare i dettagli su spedizione e consegna.

Tutto a posto? Per niente: passano tre giorni e all'indirizzo dell'acquirente arriva una nuova mail che annuncia: la società di assicurazione che garantisce l'operazione ha cambiato le regole per le transazioni internazionali e quindi è necessario pagare l'intera cifra prima che venga effettuata la consegna.

L'impiegato di Carbonia effettua, e siamo al 27 febbraio, il secondo bonifico e invia copia della ricevuta a un numero di fax inglese, indicato nell'ultima mail. Risultato? La macchina non è mai arrivata e all'impiegato di Carbonia non è rimasto altro da fare che bussare alla porta della caserma dei carabinieri di Carbonia dove ha denunciato il fatto. Dai militari, che hanno avviato le indagini, un appello perché quando si fanno acquisti on line ci siano i dovuti accorgimenti.
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