Programmatori, camerieri, cuochi e magazzinieri cercansi disperatamente.

Sono oltre 20mila i posti offerti quest'estate dalle aziende della Sardegna, un quinto dei quali rischia però di restare vacante per mancanza di figure professionali all'altezza.

Questo il risultato dell'analisi realizzata da Unioncamere in collaborazione con l'Anpal, l'Agenzia nazionale politiche attive lavoro, in base ai dati inviati dai 550 centri per l'impiego e alle previsioni di assunzione fatte dalle imprese private dell'industria e dei servizi per il periodo tra luglio e settembre.

A sorpresa, nonostante gli elevati tassi di disoccupazione generazionale, sono proprio i giovani (oltre un terzo delle figure ricercate) a non rispondere all'appello delle aziende.

Dei 22.260 posti di lavoro offerti in Sardegna, il 67% (circa 14.900) sarà a tempo determinato, mentre il 16% (3.560) riguarderà contratti stabili.

A questi si aggiungeranno il 6% (1.335) di contratti di collaborazione e il 4% (890) di apprendistato e somministrazione.

I SETTORI COINVOLTI - Sono soprattutto le imprese ad alto tasso di innovazione, quelle dell'Ict (Information and Communications Technology), e le industrie metalmeccaniche ed elettroniche che segnalano le maggiori criticità nel reperire personale adeguato.

In realtà, alberghi e strutture turistiche dell'Isola già da primavera avevano lanciato l'allarme: trovare camerieri con esperienza e professionalità sarebbe stato molto difficile.

Anche i titolari di ristoranti e fast food si sono dovuti impegnare nella ricerca di cuochi provetti.

Negli altri comparti la ricerca di dipendenti è risultata altrettanto complicata: tornitore di metalli e addetto alle macchine utensili sono figure difficili da reperire nel 64% dei casi.
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