Cocco era stato individuato dopo anni di indagini come il rapinatore che, il 6 giugno 2003, assaltò la banca e esplose un colpo di pistola a bruciapelo contro Ottavio Corona, di 53 anni, che aveva accennato un tentativo di reazione. Chiesto e ottenuto dagli avvocati difensori il rito abbreviato, nella requisitoria i pubblici ministeri Danilo Tronci e Daniele Caria avevano sollecitato una condanna a 18 anni di reclusione. Cocco era stato identificato dagli investigatori grazie all'esame antropometrico eseguito al computer con un programma informatico capace di riconoscere una persone fotografata anche a mezzo chilometro di distanza dal calcolo di un centinaio di punti del viso. A lungo i difensori dell'imputato, Giuseppina Demurtas e Antonio Mario Piras, hanno dato battaglia, contestando proprio il sistema che, a loro dire, non sarebbe scientifico e non fornirebbe la certezza assoluta dell'identificazione. Ora gli avvocati attenderanno che vengano depositate le motivazioni della sentenza per presentare ricorso in appello. In Corte d'Assise prosegue, con rito ordinario, il processo al fratello di Cocco, Raffaele, fabbro di 41 anni, accusato di aver modificato la pistola giocattolo con cui è stato compiuto il delitto, ma non di aver partecipato materialmente alla rapina.
© Riproduzione riservata