La zona gialla non è più un’ipotesi così poco probabile: la Sardegna è andata già oltre la soglia dei 115 contagi al giorno (ieri 135), limite che oltrepassato per 15 giorni vuol dire abbandonare la zona con le minime restrizioni contro il Covid.

La variante Delta tra dieci giorni sarà quella dominante in Italia e la Regione si prepara a questo scenario con un’ordinanza con la quale ripartono i controlli in porti e aeroporti. Oltre a questo chiede, insieme a tutte le altre, nuovi parametri per decidere le fasce. “Serve una stretta, pur senza ricorrere a estremismi perché la nostra è una Regione che punta sul turismo - ha spiegato la vicepresidente della Regione Alessandra Zedda - ma la prevenzione deve continuare, quindi anche il nostro presidente sta pensando ad un provvedimento per intensificare i controlli e far effettuare i tamponi anti Covid negli scali. Sarebbe importante un'azione corale nazionale, ci deve essere una presa d'atto da parte di tutti per avere un comportamento unitario”.

“Non temo un passaggio in zona gialla ma stiamo in allerta - ha detto l'assessore regionale alla Sanità Mario Nieddu – Però arrivati a questo punto bisogna rivedere i criteri di attribuzione delle fasce perché sino a fine agosto la nostra popolazione non è più di 1,6 milioni. È giusto infatti che vengano contati anche i turisti quindi chiederò al più presto una modifica dei parametri. Poi sì, i casi sono in aumento ma l'incidenza resta al di sotto dei 50 per centomila abitanti. Non dobbiamo abbassare la soglia d'attenzione: il trend è in crescita ed è necessario comportarci con la massima prudenza. Servono responsabilità e massimo impegno di tutti, i comportamenti individuali fanno la differenza”.

LE DISDETTE – Intanto in Sardegna piovono le prime cancellazioni sugli hotel “e i 135 contagi in un solo giorno, ieri nell'Isola, ne porteranno altre”.

Lo dice Paolo Manca, presidente di Federalberghi regionale: “La situazione è seria e dobbiamo governarla subito”. Le prime prenotazioni cancellate negli hotel fanno paura: "Non solo agli albergatori ma anche agli ottantamila stagionali nel settore del turismo in Sardegna. Devono poter lavorare anche in agosto e settembre, non possono permettersi di fare una stagione di due mesi”.

Manca si dice favorevole al modello Macron dell’uso “allargato” del Green pass: “Spero che qui accada lo stesso: dobbiamo evitare la zona gialla, ma senza esasperazione. Facciamo la cosa giusta, non un liberi tutti come si è visto per i festeggiamenti dopo la vittoria dell'Italia agli Europei”. Ristoratori scettici invece, per Emanuele Frongia, presidente di Fipe (Federazione pubblici esercizi) Confcommercio: “Se vale nei ristoranti, deve valere anche sui bus, nei market, altrimenti non ha alcun senso. Non vogliamo la zona gialla? Allora evitiamola, non accontentiamoci di penalizzare per l'ennesima volta il nostro settore”.

(Unioneonline)

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