A poco a poco, nel corso degli anni, dalle casse dell'Università sarebbero venuti a mancare soldi. Non pochi spiccioli: duecentomila euro circa. Fondi destinati agli assegni di ricerca, ma anche ad altri progetti. Sembravano spariti nel nulla ma poi, grazie a una segnalazione partita dall'Ateneo, i sospetti erano ricaduti su una dipendente. Marcella Pusceddu, dirigente della facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche, è stata così iscritta nel registro degli indagati del pubblico ministero Gaetano Porcu.

L'apertura dell'inchiesta risale a qualche tempo fa, ma finora nulla era trapelato. Solo di recente i militari della Guardia di finanza, impegnati nelle indagini su delega del pm, si sono recati negli uffici dell'Università per ulteriori accertamenti. I finanzieri hanno acquisito nuova documentazione che verrà prodotta agli atti dell'inchiesta penale: carte che potrebbero essere utili alla formulazione di un preciso capo d'accusa, verosimilmente presunta truffa o peculato. Ma è ancora presto per dirlo.
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